Dai nostri inviati a San Siro, Simone Basilico e Giulia Cannarella
Un pareggio scialbo, senza reti. I fischi a fine partite e il tempo, quello a disposizione di Brocchi, che scorre inesorabile. Queste le parole di Cristian Brocchi in conferenza stampa al termine di Milan-Capri.
BROCCHI IN SALA STAMPA
“Non abbiamo avuto la cattiveria giusta di attaccare la loro linea. Quando hai il gioco in mano riesci spesso a trovare giocate interessanti, ma se non attacchi con determinazione non riesci a trovare il guizzo giusto. Contro squadre che si chiudono devi saper far girare la palla per poi trovare gli spazi giusti. Paradossalmente, José Mauri quando è entrato ha recepito benissimo questa indicazione e ha saputo entrare bene in partita. Boateng? Semplice giudicarlo da una partita. Ho avuto solo tre allenamenti veri e propri per vedere com’era la squadra, mi aveva dato segnali importanti ma non giocava una partita titolare da diverso tempo. Sono sicuro che ci sarà utile in questo finale di campionato. Bacca? In quel momento era un teso, è un episodio che non succederà più. Mi è spiaciuto che non abbia dato la mano al compagno, il gruppo viene prima del singolo. Sono felice di averlo in rosa, ha qualità importanti e in quel momento ho deciso di togliere lui per far posto a Menez. Rigore per il Milan? Non commento mai questi episodi. Mancanza di personalità? Ne avevo già parlato, ogni giocatore ha la propria personalità e contro squadre di questo tipo devi saper rimanere concentrato e sul pezzo. Abbiamo fatto il record di possesso palla in Serie A, non ci manca personalità ma la capacità di interpretare meglio le partite. Giovani? Sono alla seconda partita alla guida del Milan e non ho nessuna preclusione per alcun giocatore. Li sto conoscendo, voglio vedere cosa sanno fare. Mauri stasera è entrato bene, sto valutando chi di loro è in linea con le mie richieste. Fischi del pubblico? Li valuto con molto equilibrio. I tifosi hanno la voglia e la volontà di vedere un Milan vincente, con una rabbia agonistica che li carichi. Dobbiamo essere noi a ricreare entusiasmo nei nostri tifosi. Nel momento in cui il pubblico vede che la squadra torni ad interpretare al meglio la partita, saranno loro a tornare ad applaudire”.