Questo il testo integrale dell’intervista esclusiva di MLSsocceritalia.com ad Antonio a Nocerino.
Com’è stato l’impatto con la nuova realtà americana?
Sicuramente positivo. E’ stato un cambiamento importante, una scelta di vita per me e per la mia famiglia. Credo di aver fatto la scelta giusta, qui a Orlando mi trovo veramente benissimo e con la lingua non ho avuto problemi visti anche i sei mesi al West Ham.
Cosa l’ha convinta a provare l’avventura in MLS? La seguiva anche prima?
Sono rimasto affascinato dalla scelta di Kakà, ma è con i trasferimenti di Pirlo e Giovinco che ho cominciato a guardare con interesse la Major League Soccer. Ho colto l’occasione al balzo quando si è presentata, ma ho preferito Orlando ai DC United per avere qualcuno vicino che conoscevo come Kakà in modo che mi potesse aiutare nell’ambientamento. Orlando è una grande famiglia tra club e tifosi e spero di chiudere qui la mia carriera. Giocherò altri 4 anni.
Com’è il lavoro in settimana, è vero che ci sono allenamenti durissimi?
C’è sicuramente meno tensione in settimana rispetto ai campionati europei, ma ci si allena veramente tanto. Qualcuno dice troppo, ma non mi lamento, mi sono sempre allenato tantissimo con i preparatori italiani che sono i migliori. Il nostro è europeo e non vedo differenze significative tra l’Italia e qui.
Le emozioni che regala il Citrus Bowl?
E’ bellissimo, i nostri tifosi sono molto caldi e quando giochiamo sembra di stare in uno stadio di Premier League. A Orlando la gente vive il club con grande passione, sembra di essere nel sud dell’Italia per l’amore che hanno per la squadra, anche perché è una realtà in crescita e lo stadio nuovo in arrivo sarà un ulteriore salto di qualità.
C’è qualche compagno che l’ha impressionata potrebbe fare bene in Europa?
Non mi piace fare nomi, ma Molino, Rafael e Carlos Rivas sono ottimi giocatori che potenzialmente in Europa potrebbero fare bene. Il salto è importante, ma per età e qualità sono quelli che, se seguiti bene, potrebbero sfondare. Molino è il più pronto.
Cosa manca alla MLS per competere coi grandi tornei europei?
Per migliorare a livello tattico servono allenatori preparati. Gli europei, anche per questione di cultura e storia, lo sono di più e il nostro coach (Heath ndr) infatti ci fa giocare un buon calcio. Tatticamente bisogna conoscere le diverse culture, ma io sono qui anche per questo. A 31 anni voglio divertirmi ed essere da esempio per i miei compagni aiutandoli a capire la mentalità europea qualora dovessero fare il salto. La mia disponibilità è massima come sempre
E Kakà come l’ha trovato?
Ricardo è molto tranquillo e sereno. E’ una persona eccezionale e l’ho ritrovato con grande piacere. Poi c’è anche Julio Baptista, vogliamo creare un grande gruppo per fare bene e migliorare. A questa squadra serve fare uno step sul piano della mentalità vincente perché la testa nel calcio conta molto, più della corsa e del fisico.
Qualcuno dalla Serie A ha già chiesto informazioni? Il suo amico Prince Boateng?
Sono molto amico di Boateng, ma sta bene al Milan. Spero però che un giorno possa venire in MLS perché la lega ha bisogno di giocatori fortissimi come lui. Gli auguro di provare questa esperienza un giorno.
Brocchi mi piace tanto come persona e anche come allenatore. Ho parlato con lui e so che è preparato. Spero possa vincere la sua sfida in rossonero perché se lo merita. Ora poi i giocatori non hanno più alibi. Loro e Brocchi si giocano il posto e chi non darà tutto dovrebbe essere mandato via.
E Mihajlovic?
Mi ha fatto giocare poco, ma non ho alcun problema con lui. I giocatori vivono di queste cose ed evidentemente non gli piacevo. Ognuno fa le sue scelte, io ho fatto la mia e sono contento di essere venuto a Orlando.
Lei lo ha visto da vicino: Locatelli è il nuovo Pirlo? Su chi deve puntare il Milan del futuro?
Bisogna andarci piano. Ha delle qualità, ma sa quanti ne ho visti negli anni di promesse… Cristante e Petagna avrebbero dovuto spaccare il mondo in rossonero. Coi giovani bisogna avere pazienza e dar loro il giusto tempo di maturare per non bruciarli. Il più forte comunque è Calabria.
Calabria come Donnarumma?
Davide è molto forte e se saprà sfruttare le proprie chances farà una grande carriera. Gigio (Donnarumma ndr) invece non fa testo, Gigio è Gigio. E’ sfrontato, gli scivola tutto addosso, in pratica è un giovane-vecchio. Ha un dono innato ed è quello di parare tutto. Nella mia carriera ho visto solo un altro portiere con questo dono così giovane, si chiama Buffon e ho detto tutto.
Con Kakà restate informati sul Milan?
Sì ogni tanto riusciamo a vedere qualcosa e restiamo informati. Il Milan è sempre nel cuore.
Qual è l’obiettivo stagionale di Orlando City?
Bisogna fare un salto di qualità nella mentalità e superare quanto di buono fatto l’anno scorso. Io sono qui per vincere, ma il primo passo è raggiungere i playoff.
This post was last modified on 19 Aprile 2016 - 17:03