Quello di ieri è servito solo per confermare la decisione, ma l’incontro decisivo c’era stato domenica sera. Brocchi nuovo allenatore del Milan. Ha deciso Berlusconi, nascondendo i colloqui segreti ad Arcore e cacciando in anticipo la parentesi Mihajlovic, che non potrà nemmeno terminare la stagione e giocarsi la finale di Coppa Italia. Per l’esonero manca solo l’annuncio, ribadisce La Gazzetta dello Sport, atteso a ore. Galliani avrebbe comunicato telefonicamente la scelta al serbo, sulla via del ritorno dopo la capatina a Roma nei due giorni di riposo concessi alla squadra.
Sarà addio. A sorpresa, perché nessuno poteva immaginare il colpo di scena in questo preciso momento. Sembrava che l’onorevole sconfitta con la Juve gli avesse salvato la panchina, a reazione caratteriale pretesa giustamente dalla società si è vista e quasi riusciva a fermare l’inarrestabile dei bianconeri. Però il fatto ha paradossalmente colpito in negativo il presidente: se dai il massimo e perdi lo stesso, in rimonta a San Siro e sparendo dal campo dal 60’ in poi, secondo la Rosea significa che le colpe dell’allenatore sono pesanti. La proprietà ritiene che la mancanza di gioco e rabbia con le altre avversarie del campionato abbia tolto una decina di punti al campionato (14 quelli persi contro le ultime otto). Il rapporto Silvio-Sinisa fu tormentato dall’inizio, quando di base colpì l’idea di affidarsi all’ex Samp, distante dagli ordini del Cavaliere per filosofia e comunicazione. Frecciatine, battute e rimproveri tattici: il lavoro della guida rossonera non veniva apprezzato da tempo.
Poche settimane fa ci ricordiamo della parziale retromarcia di Berlusconi, condita dalla sorprendente apertura alla permanenza del tecnico in caso di Coppa al cielo e invece assomigliava all’estremo tentativo di compattare l’ambiente, legatissimo a Mihajlovic ma sciolto in campo. Il vero danno? La prestazione di Bergamo. Il ritiro, poi, è servito per pianificare l’ennesimo cambio. Nessuno è riuscito a far cambiare la volontà del numero 1 di via Aldo Rossi, neanche lo storico AD e Arrigo Sacchi (contrari all’esonero e favorevoli a Lippi e Di Francesco). Adesso tocca a Brocchi, della Primavera e dal calcio offensivo, il quale si gioca tutto in 7 partite. Il rinnovo in scadenza non verrà modificato e se andrà male rischia di abbandonare la nave già in estate.
This post was last modified on 12 Aprile 2016 - 10:03