Lavagna tattica: il Carpi di Castori

Blindare il 6^ posto e migliorare il gioco. O meglio: assimilare ancor di più i precetti tecnico-tattici di Cristian Brocchi e bypassare quelli de Milan-Carpi di domani, al netto dell’evidente gap esistente tra le due squadre, è una partita tanto delicata quanto importante in casa rossonera: non solo per tenere lontane le avversarie alla corsa per l’ultimo posto in Europa (la speranza è che Sassuolo e Lazio in serata frenino) ma anche e soprattutto per segnare miglioramenti nei sincronismi di squadra in vista di questo rush finale di stagione. A un mese dalla finale di Coppa Italia, l’unico obiettivo dell’annata milanista, trovare la quadra e l’amalgama giuste è di primaria importanza.

Che temere, dunque, di questo Carpi? Tutto, perché il Milan, nella sfida di domani, avrà moltissimo da perdere. Il primo dato è che gli emiliani sono in un ottimo momento psicofisico: i ragazzi di Castori sono reduci dalla convincente vittoria casalinga contro il Genoa, manna dal cielo per coltivare ambizioni salvezza, e da altre vittorie che consentono di lottare a pieno titolo per restare in Serie A. I biancorossi sono lanciati e determinati e a San Siro giocheranno mentalmente liberi, gettando il proverbiale cuore oltre l’ostacolo. Il Diavolo, al contrario, dovrà mostrare i miglioramenti visti con la Samp, ma contro un avversario più battagliero, coeso e operaio: il rischio è che le buone cose viste a Genova, al cospetto di un Carpi meno attrezzato dei doriani ma tosto e unito, vengano vanificate.

Carpi Castori

A livello di schieramento, Castori potrebbe preparare qualche sorpresa, accantonando la difesa a tre in favore di un più lineare 4-4-1-1 (il Milan, col suo 4-3-1-2, soffrirebbe l’inferiorità numerica sulle fasce, ndr). In ogni caso, l’atteggiamento del Carpi sarà chiaro: Zaccardo e compagni verranno al “Meazza” per contenere, giocando compatti e raccolti nella propria metà campo e puntando a colpire in contropiede con i vari Pasciuti, Di Gaudio e Lollo. Una situazione tattica tutt’altro che ideale per le idee di palleggio e di occupazione degli spazi professate da Brocchi, anche in virtù dell’atavico problema rossonero a scardinare retroguardie particolarmente arroccate e per le caratteristiche della stella della squadra, Carlos Bacca: devastante a campo aperto, più in difficoltà a dialogare coi compagni in mancanza di spazi. Può decidere una giocata di un singolo, magari dell’ispirato e ritrovato Balotelli: Milan-Carpi può essere la gara di Super Mario.

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