La notizia certa è che il Milan, da tempo, ha aperto alla cessione di parte di quote della società, disponibile ad ascoltare tutti ma – almeno per adesso – solo per la minoranza. I rossoneri hanno margini di crescita e la valutazione di 1 miliardo, sembrata presto eccessiva, è tramontata. E allora la Cina può essere vicina, perché su nuove cifre l’Italia è esplorabile e l’affare sostenibile.
Ormai passato Mr. Bee, assicura La Gazzetta dello Sport, che a fine campionato perderà la trattativa, la novità arriva dall’Asia: un investitore cinese (Mister X), con advisor americano (confermato il nome di Salvatore Galatitoto), ha stretto i contatti insieme a Berlusconi e vorrebbe la maggioranza per una cifra fra i 600 e i 700 milioni. La differenza principale con Taechaubol è che saremmo di fronte ad una cordata definita e dai capitali certi, a differenza del famoso broker. Per questo l’evoluzione dell’operazione può velocizzarsi e chiudersi rapidamente. Presto la firma di un preliminare di esclusiva, poi l’analisi dei conti e gli ovvi e successivi sviluppi.
Silvio è legato al suo Milan ma ha sulle spalle 250 milioni di debiti, la Juve distante e la Champions ancora di più. Un proprietario di alto profilo avrebbe marcia e potenza economica diverse e migliori per mettere i soldi e far partire (seriamente) la risalita. E in fretta, per la gioia dei tifosi.