Sono giorni concitati in casa Milan. L’esonero di Mihajlovic e la “promozione” di Cristian Brocchi hanno sicuramente dato uno scossone all’ambiente rossonero e non.
Ci si interroga sulla scelta di Berlusconi, e molti addetti del settore hanno detto la loro sulla vicenda. Tra questi anche Giovanni Galli, ex portiere del Milan. Queste le sue parole rilasciate a La Gazzetta dello Sport Milano&Lombardia:
“Non so bene cosa sia successo negli ultimi giorni, però Berlusconi disse che voleva italianizzare il Milan e può darsi che questa scelta di Brocchi sia legata a quel progetto. A Mihajlovic si può imputare molto, ma non che manchi di professionalità. Credo che alla fine gli errori si commettano sempre in due e Mihajlovic ha provato a imporre la sua filosofia che magari non faceva parte della cultura del Milan. Si possono provare sempre tante soluzioni, ma alla fine nel calcio contano i risultati, indispensabili anche quando vuoi forzare al massimo le tue idee. Non conosco Brocchi, ma per lui è un bel salto: conosce il club, la sua cultura e i presupposti sono positivi. Purtroppo anche per lui c’è sempre il campo che determinerà le sue idee. Non credo che sarà obbligato a fare i risultati, ma a farsi seguire dai giocatori. Sei partite più la finale di Coppa Italia dovranno essere sfruttare per lavorare e dimostrare di ottenere qualcosa da questo gruppo. Se riuscirà a far vedere qualcosa di personale, è logico che possano nascere i presupposti di qualcosa di diverso anche per il futuro. Ma se la barca si ribaltasse del tutto, sarebbe difficile ricominciare da lui”.