Gazzetta: chi sono Jack Ma e Li Ka-Shing, colossi dell’economia cinese

Il tifoso rossonero adesso non si sbilancia. Vive con trepidante attesa queste ore frenetiche per il destino della propria squadra del cuore. Memore del fallimento della trattativa con Bee Teauchaubol, non si lascia attrarre da proclami. E proprio qui sta la vera differenza tra le trattative, attualmente la riservatezza la fa da padrona, e questo fa accrescere l’alone di serietà attorno alla vicenda, mentre nella trattativa con l’uomo d’affari thailandese, tutto o quasi avvenne alla luce del sole. Nonostante il religioso silenzio, alcuni nomi di potenziali acquirenti si rincorrono.

Come scrive stamane La Gazzetta dello Sport, sono tutti investitori cinesi e ognuno di loro, oltre a curare gli interessi personali, collabora ad un piano di sviluppo del valore di 12,5 miliardi di euro per far crescere il calcio in Cina, assecondando le richieste del Presidente Xi Jinping che vorrebbe arrivare ad ospitare un Mondiale. Il primo nome è quello di Jack Ma, fondatore di Alibaba, azienda leader nel settore dell’ e-commerce (per intenderci la corrispondente versione cinese di Amazon). Nato nel 1964 ha un patrimonio personale stimato di circa 20 miliardi di euro, la sua azienda dipende ancora dal mercato interno e solo adesso si sta espandendo nel sud est asiatico, ma l’obiettivo di Ma è globalizzarla. Ma è il secondo uomo più ricco della Cina, è tra i 100 più influenti al mondo secondo Forbes ed è stato il primo imprenditore cinese ad apparire sul Times. Ha iniziato imparando l’inglese come guida turistica, per poi aprire Alibaba insieme a qualche amico.

Jack MaIl secondo nome è quello di Li Ka-Shing, a.d. del colosso Cheung Kong Holdings che controlla Hutchison Whampoa, leader delle comunicazioni. Forbes stima il suo patrimonio in 27 miliardi di euro, ventesimo nella classifica mondiale degli uomini più ricchi. Nato in Cina nel 1928 iniziò a lavorare in una fabbrica di materie plastiche. Nel 2011 fu il primo a capire che bisognava investire in Europa e iniziò a cedere le sue attività in Cina, superando brillantemente la crisi della moneta cinese. In patria è soprannominato Superman…

Gestione cookie