Prima il gioco, poi i risultati. Sarà questo il principale parametro che valuterà la bontà o meno del lavoro di Cristian Brocchi. Il nuovo tecnico del Milan, come ricorda La Gazzetta dello Sport, ha poco tempo per convincere Silvio Berlusconi e Adriano Galliani a rimanere sulla panchiona rossonera anche il prossimo anno. Sette partite (sei di campionato e la finale di Coppa Italia) sono un banco di prova importante quanto breve per mettere in pratica un’idea di calcio.
Già dalla gara di domenica a Genova contro la Sampdoria Brocchi tenterà di incidere pesantemente sul gioco. Lo farà optando per il 4-3-1-2, convinto com’è che questo Milan ha i giocatori in rosa per applicare al meglio questo modulo. Galliani è stato chiaro: “Il presidente si innervosisce se il Milan gioca male, la discriminante di Cristian sarà molto probabilmente il gioco“. Se Brocchi non dovesse essere confermato, tornerebbe a dirigere la Primavera. Ma come prenderebbe il passo indietro?
Dubbi e incognite che saranno risolte solo giocando. Conteranno altre cose rispetto ai punti, anche se l’Europa League rimane un obiettivo primario. Brocchi ha parlato di aggressività, possesso palla, intensità e ritmo alto. Se queste caratteristiche saranno traslate anche sul campo, probabilmente Berlusconi si convincerà a concedergli la grande chance. D’altronde è stato proprio il patron rossonero a volere fortemente il tecnico della Primavera in Prima Squadra. L’ha ribadito nelle due cene di domenica e lunedì sera ad Arcore.
(Foto: AcMilan.com)