Mihajlovic come Seedorf, allenatore scomodo in una situazione complicata

DIMITRI BANNER 2014E alla fine Sinisa Mihajlovic ha fatto la fine di Clarence Seedorf il quale, dopo due anni di forzato e meritato silenzio, parlerà a fine giugno e sputerà tutta la sua verità sul trattamento disumano a cui è stato sottoposto. Il Milan è diventata una polveriera, un ambiente in cui lavorare è diventato impossibile ed il tecnico serbo ne ha pagato le conseguenze. Finisce con una telefonata, quindi, la storia di Sinisa Mihajlovic sulla panchina rossonera. Secondo le indiscrezioni di quelle ultime ore, infatti, non ci sarebbe stato nessun incontro con Adriano Galliani, il quale avrebbe comunicato la decisione della società al tecnico serbo, solo tramite telefonata. Il che rende la storia alquanto paradossale.

Giusto liquidare il tecnico o sbagliato esonerarlo? Le due correnti di pensiero hanno continuato a darsi battaglia, subito dopo l’esonero del serbo, ma è chiaro che chi propendeva per la prima ipotesi ha gli occhi coperti dai soliti prosciutti. Sinisa Mihajlovic è arrivato a Milanello con grande entusiasmo in una situazione a dir poco imbarazzante, dopo la peggiore stagione dell’era Berlusconi. Eppure il tecnico, dopo un avvio leggermente altalenante, ha ridato voglia di lottare ai suoi uomini e a tutto il pubblico rossonero. E’ chiaro che la rosa a disposizione del tecnico non fosse il massimo delle aspettative e questo punto va preso in seria considerazione, perché non può essere considerato solo un dettaglio.

Mihajlovic ha fatto più di quello che poteva fare, portando il Milan in finale di Coppa Italia dopo 13 anni e nell’ultimo match contro la Juventus ha fatto giocare la sua squadra almeno alla pari contro una compagine che viaggia verso il quinto scudetto consecutivo ad un ritmo indiavolato. Quindi, perché attribuire al serbo le cause del tracollo rossonero? Anche il tecnico avrà avuto le sue colpe, magari possiamo citare il consenso al ritorno in rossonero di Balotelli, ma è disumano puntare l’indice contro l’allenatore e esonerarlo a 6 giornate dalla fine senza una particolare logica. Semmai sono altri discorsi che ci risuonano chiari e famigliari quando si cerca di chiudere il cerchio.

Ed allora è facile pensare che l’ormai ex allenatore rossonero, essendo un uomo dalla forte personalità, era diventato un personaggio scomodo in casa Milan, in una situazione drammatica. Un po’ come lo fu appunto Seedorf un paio di anni fa. Nulla contro il buon Cristian Brocchi, ma è chiaro che in un contesto simile, figure come Brocchi e precedentemente Inzaghi, possano rapportarsi in maniera più serena con la società. I tifosi invocano l’esonero in coppia di Berlusconi e Galliani. Forse potrebbe essere la soluzione giusta per questo Milan, perché Mihajlovic e Seedorf sarebbero stati degli ottimi allenatori per ricostruire un progetto e ripartire con grinta e determinazione. A quanto pare, in casa rossonera, i due sarebbero stati etichettati come la causa principale dei tracolli rossoneri. In bocca al lupo comunque a Brocchi, ma ci auguriamo che da adesso, ogni errore in casa Milan deve essere attribuito al nuovo tecnico, un po’ come fatto con Mihajlovic e prima ancora con Seedorf.

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