C’è una data che tutti gli “addetti ai lavori” aspettano con ansia: 1 luglio 2016. Mica perché ci si aspetta chissà quale cambiamento epocale nella società Milan, quanto per il fatto che da quel giorno Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi non saranno più legati ai rossoneri. Il loro contratto, infatti, scadrà il prossimo 30 giugno e dopo quella data saranno liberi di “parlare” e, se lo vorranno, esporre idee e verità sull’esperienza in panchina. Non solo. E’ molto probabile che nel corso della prossima estate anche Sinisa Mihajlovic troverà un nuovo club e, di conseguenza, avrà modo di raccontare la sua versione dei fatti tra l’ingaggio a Casa Milan e il recentissimo esonero.
I bookmakers scommettono più su Seedorf che, per carattere, sarà presumibilmente quello più “carico” e desideroso di narrare come siano realmente trascorsi i cinque mesi alla guida del Milan. I risultati non l’hanno premiato fino alla qualificazione in Europa League, ma si è narrato anche di una “rivolta” dei Senatori per il fatto che il tecnico olandese volesse letteralmente rivoltare come un calzino le abitudini e i metodi di lavoro al Centro Sportivo Milanello. Inzaghi, al contrario, potrebbe rivelarsi ancora una volta il più “aziendalista”: la grande riconoscenza per i successi ottenuti in carriera indurrà Superpippo al silenzio sulla scorsa annata segnata da grandi delusioni?
Infine, Mihajlovic che formalmente rimarrà legato al Milan fino al 30 giugno 2017. Per lui, però, potrebbe arrivare qualche offerta al punto da ridurre ai minimi termini l’inattività. A quel punto sarà inevitabile chiedergli come siano realmente andate le cose in questi mesi in rossonero e le verità, magari taciute, sul rapporto con Silvio Berlusconi. La signorilità del serbo è stata testimoniata dal messaggio inviato a Cristian Brocchi dopo la vittoria di domenica scorsa contro la Sampdoria. Ma resisterà alla tentazione di qualche proverbiale frecciata al suo ex Presidente?
This post was last modified on 20 Aprile 2016 - 13:33