Alessandro Costacurta, oggi cinquantenne, ai microfoni del Corriere della Sera, ha parlato del suo presente, del suo passato e dell’attuale situazione rossonera.
E ancora: “Nessun giocatore del Milan attuale avrebbe potuto giocare nel Milan di Capello e Ancelotti. I panchinari avrebbero potuto essere Bonaventura, Romagnoli e, forse, Bacca. Noi, in panchina, abbiamo avuto gente come Filippo Galli, Ambrosini, Papin, Gilardino, Inzaghi. La linea difensiva rossonera attuale paragonata a quella di fine anni ’80? Non mi viene né da ridere, né da piangere: non c’è confronto. Sono sorpreso da ciò che non sono diventati Van Basten e Maldini. Credevo che Van Basten potesse imporsi come allenatore: era molto tattico. Per me, è una delusione vederlo seduto accanto a un altro. Paolo, invece, deve diventare dirigente: non può rimanere fuori dal calcio. Trovo scandaloso che nessuno pensi a lui. La gente dà le colpe di questa situazione a Galliani, ma perché Berlusconi non ha mai chiamato Paolo? I miei trascorsi al Mantova? La società era allo sbando, ho capito subito che non sarebbe stato il lavoro che faceva per me. Infatti, mi sono dimesso. Le mie idee politiche? Premesso che Veltroni, come Maldini, sia un’altra risorsa sprecata, mi sento attratto da Renzi. Nel 2009, quando era ancora sindaco di Firenze, mi presentai alla Leopolda. Ora lo vedo protagonista di una svolta un po’ autoritaria, ma, a mio parere, resta il migliore. Renzi è un po’ come Pirlo, che voleva che il gioco passasse sempre da lui“.
Sulla sua vita da cinquantenne: “Sono molto più sereno e un po’ meno presuntuoso. Ho la fortuna di vivere in un ambiente ambizioso, energico, alla continua ricerca della novità. Amo Sky proprio per questo. Ora, sono soprattutto l’autista di mio figlio e mi sento sempre più giornalista. Il mio soprannome? Mi piace sempre meno, ma mi sono arreso. Il fatto che mia moglie non sia più sotto i riflettori è un vantaggio. Martina lavora di meno ma fa cose di maggiore qualità. Achille, nostro figlio, è in un’età in cui ha bisogno di entrambi i genitori. Tra l’altro, Achille comincia a capire chi sia stato suo padre. A impressionarlo, sono soprattutto i sette scudetti e le cinque Champions che ho vinto. Tuttavia, non è esattamente rossonero. È mezzo juventino, perché il nonno gli parla sempre di Pogba e Dybala. Detto per inciso, mi ha appena chiesto di fare un provino per l’Accademia Inter. A casa mia, c’è molta democrazia. Io meglio come calciatore o come opinionista? Come calciatore, per le qualità che avevo, ero molto bravo. Ho giocato ventidue anni in una tra le squadre più forti al mondo. Tra l’altro, accanto a me, giocavano fior di campioni. Romagnoli, se avesse avuto accanto Baresi, Maldini, ma anche il sottoscritto, sarebbe certamente tra i migliori Under 23 in circolazione. E invece, non è aiutato“.
This post was last modified on 23 Aprile 2016 - 13:04