Milan sconfitto con l’Atalanta e squadra punita col ritiro. La cronaca potrebbe finire qua se non fosse che i risvolti di questa vicenda possano essere letti da più punti di vista. I fatti ci parlano di una squadra rossonera in evidente difficoltà psicologica, dopo una sosta, e nel momento in cui bisognava ritrovare lo spirito di un paio di mesi in vista dell’impossibile sfida alla Juventus, che ora potrebbe infliggere il colpo del KO.
Il primo punto di vista da evidenziare è quello dei tifosi: stufi, amareggiati e senza più speranze. Stufi di una società che minimizza la bruttura che da qualche anno gli propina, amareggiati per una rosa che non riesce a trovare stimoli sufficienti per almeno arrivare alla decenza, e senza speranze perché il trend negativo non sembra abbia intenzione di arrestarsi e nessuno sembra in grado di porci un punto. Poi c’è il punto di vista del mister: Mihajlovic le ha davvero provate tutte e ora non può che richiamare l’adunata generale per racimolare quelle forze necessarie ad affrontare senza farla diventare una catastrofe la sfida alla Juve; unico appunto negativo sul tecnico serbo è quello di non essere stato in grado di accendere quel pizzico di fantasia che faccia fare il salto di qualità al, sì necessario, ma ormai stucchevole 4-4-2. La società in tutto questo si guarda bene dall’esporsi ma il vero quesito andrebbe posto a loro, che continuano a credere la rosa messa a disposizione del mister all’altezza e pronta per raggiungere una qualificazione europea. Infine i giocatori: che si arrabbino pure per il ritiro impostogli, ma sia ben chiaro loro che sudare per la maglia che indossano è ben altro.
Un ritiro secondo il punto di vista di molti corretto. Servirà sicuramente a Mihajlovic per dare una strigliata ai suoi ragazzi, servirà sicuramente per riserrare il gruppo verso questo finale di stagione che si sta facendo più arduo del previsto, ma soprattutto, per una fatidica legge del contrappasso, farà provare ai giocatori il peso delle scocciature di cui loro sono i primi responsabili. Si prendano, dunque, le loro responsabilità da professionisti strapagati quali sono e si rimbocchino le maniche: i tifosi applaudiranno solo quando vedranno sangue e sudore.
This post was last modified on 4 Aprile 2016 - 20:14