Proprio un soggetto esterno, adesso, è in pole position. Trattasi di una cordata cino-americana, dove di cinese c’è il “capo” e di americano l’advisor. Al momento i nomi sono top secret ed è comprensibile visto il precedente, poi si sta già entrando nella fase calda e quindi esiste il patto di riservatezza (da rispettare anche nei rispettivi Paesi). I primi contatti iniziarono circa 12 mesi fa, quando la posizione di Taechaubol pareva forte e tale proposta superficiale. Invece era la più solida fra le alternative e la manifestazione d’interesse, dopo il via libera di Silvio, è andata avanti diventando una vera trattativa. La proposta è al vaglio dei tecnici e lo stesso Cavaliere non l’ha ancora approfondita nei dettagli, racconta La Gazzetta dello Sport, ma di base viene considerata valida e interessante. Imminente la firma di un preliminare di esclusiva, a cui seguirebbe la due diligence (analisi dei conti). Gli ottimisti parlano di “settimane” per la chiusura, vista la disponibilità immediata di capitali, però Fininvest ci va piano.
Rispetto a Bee,il vantaggio di tale gruppo è la proprietà unica e non una galassia di imprenditori terzi. Le grandi differenze, invece, sono la valutazione del 100% club rossonero, attorno a 700 milioni (al posto di 1 miliardo), e la volontà di avere subito la maggioranza. Cosa che Berlusconi starebbe prendendo in considerazione come mai in passato. E Galliani? Destinato a restare in ogni caso, forte del contratto in scadenza nel 2019 e nonostante la “battaglia” per non esonerare Mihajlovic.
This post was last modified on 14 Aprile 2016 - 09:32