Il cambio d’allenatore è un passo avanti o un passo indietro? Tenendo conto delle brutture viste nel Milan di questi ultimi anni non può che essere una grossa incognita: ad ogni cambio abbiamo gridato alla venuta del salvatore di turno, salvo poi tornare a criticare scelte e giocatori. Ora tocca a Cristian Borcchi; distruggere i preconcetti negativi ormai insiti nei cuori rossoneri è sfida ardua, e le idee benché chiare sono trite e ritrite, e ultimamente nemmeno vincenti.
Detto ciò, rimaniamo molto scettici sulla sicurezza che questo centrocampo dia. Se Mihajlovic, cultore proprio del 4-3-1-2, aveva rivisto le sue posizioni per optare su un più composto 4-4-2, qualche motivo forse c’era, e non certo fare un dispetto al bel gioco chiesto dalla dirigenza. Il materiale umano è quello che è e forse solo lì si può davvero lavorare per migliorare la rosa e le condizioni di questo Milan. Tornare sui vecchi passi sbagliati non può essere l’opzione ideale: errare è umano, perseverare, a questo punto, è da Milan.
This post was last modified on 14 Aprile 2016 - 19:17