Il neo tecnico del Milan, Cristian Brocchi, all’indomani della vittoria al debutto contro la Sampdoria al Ferraris, è stato ospite su Italia 1 del programma Tiki Taka, condotto da Pierluigi Pardo. Brocchi ha risposto a varie domande, a cominciare dalle sensazioni provate ieri: “L’emozione è arrivata alla fine della gara, quando mi sono reso conto. E’ il massimo che mi potesse succedere, sono milanese, ho giocato nel Milan dai pulcini fino alla prima squadra e adesso ne sono l’allenatore“.
Sui primi giorni con la squadra: “Sono uno molto spontaneo, ho detto quello che mi veniva da dire guardando i ragazzi. Ho cercato di instaurare un rapporto con tutti. Loro si sono mostrati molto disponibili con me e il mio staff“.
Sulla chiamata della società: “Non me l’aspettavo perché non avevo questo pensiero in quel momento lì. Lunedì scorso ero a casa con i miei figli, mi hanno chiamato per dirmi che mi volevano parlare ma non ero certo che fosse per quello perché già altre volte avevo incontrato la società per parlare della Primavera“.
Sul caso Totti-Spalletti: “Il problema lo si sa quando lo si vive. Spalletti ha già vissuto l’esperienza a Roma e potrebbe già essere segnato da questo. Quando ha deciso di tornare ha voluto dare la priorità al gruppo piuttosto che al singolo. Con questo non vuol dire che bisogna togliere quello che ha fatto Totti per il calcio“.
Sull’infortunio di Marchisio: “E’ una perdita importante perché è un grandissimo giocatore con una forte personalità e che detta i tempi come pochi“.
Sulla finale di Coppa Italia: “E’ ancora lontana, non ci sto pensando. Siamo concentrati solo sulla prossima partita“.
Sui momenti difficili della sua carriera da giocatore: “Forse alcuni momenti al Milan dove era più facile mollare che tenere duro. Nelle ultime due stagioni sono stato titolare, nelle altre cinque al Milan ho giocato partite pazzesche e prestigiosissime. Era un onore indossare quella maglia e non volevo perdermi niente: ho vinto tutto grazie a grandissimi campioni e grazie a quello che eravamo noi come gruppo“.
Su Gattuso: “Rino da giocatore era fantastico, quando lo vedevi giocare non potevi aver voglia di dare almeno un decimo di quello che dava lui. Molti dei miei ex compagni come Nesta, Pirlo e Maldini mi hanno scritto, sono persone alle quali sono veramente legato e che tifano per me come io per loro“.
Su Balotelli: “E’ stato infortunato per molti mesi in questa stagione. Che lui abbia avuto momenti difficili in carriera lo sappiamo ma in questi giorni lo sto vedendo e vedo che è un ragazzo con dei valori importanti che dimostrerà“.
Sul modulo col trequartista: “L’interpretazione che voglio dare al mio calcio è quella di un gioco propositivo e di una squadra che comandi il gioco. Dirlo a parole è facile poi bisogna lavorare tanto: non si possono raggiungere risultati immediati ma basta vedere i risultati ottenuto da un mister come Sarri per capire che il lavoro paga“.
Su Allegri: “Non mi ha stupito, lo conosco come allenatore e conosco i suoi collaboratori. Sapevo che avrebbe fatto un buon lavoro alla Juventus“.
Sul calo del Napoli: “Ha avuto un calo però ha giocato un calcio bellissimo, ha dato una dimostrazione di avere un’identità di gioco e idee chiare. Peccato perché sarebbe stato un bellissimo duello con la Juventus“.
Sul suo futuro al Milan: “Non la vivo come una pressione. Io ho solo la grandissima possibilità di allenatore un top club come il Milan: sto facendo il massimo e lo farò fino all’ultimo giorno, che sia a fine maggio o che sia non so quando. Vorrei rimanere sempre al Milan, ma adesso penso solo a una gara alla volta e a vivere questo sogno con massimo impegno e professionalità“.
Sulla forza della rosa rossonera: “E’ un discorso difficile, io sono appena entrato a far parte di questo gruppo. Per quello che ho visto adesso posso dire di aver trovato un gruppo molto più forte di quello che si è scritto sotto il profilo della voglia e della personalità. Hanno reso al di sotto delle proprie possibilità ma non per colpa dell’allenatore“.
Su Bacca: “Vede la porta come pochi, ieri non ha segnato al primo tiro ma ha una fortissima personalità. Sulla rabona mi sono caduti un po’ i capelli, ma sono contento della sua prestazione“.
Sugli allenatori avuti da giocatore: “Ho avuto la fortuna di essere allenatore da grandi mister, ho preso un po’ da tutti ma poi ho la mia personalità e le mie idee. Sicuramente Ancelotti sotto il profilo della gestione del gruppo è uno dei migliori, così come Reja“.
This post was last modified on 19 Aprile 2016 - 10:02