Brocchi ci crede: la mentalità vincente si può allenare

L’esordio di Cristian Brocchi sulla panchina del Milan lascia ben sperare i tifosi rossoneri, inizialmente delusi dall’esonero a sorpresa di Sinisa Mihajlovic. Dopo la vittoria di misura contro la Sampdoria, è arrivato il momento di ripetersi contro il Carpi a San Siro: il neo tecnico milanista conosce perfettamente le insidie della Serie A, per questo motivo non sarà un impegno da sottovalutare. Così come non lo saranno i prossimi impegni. Il calendario sembra sorridere al club di Via Aldo Rossi, quindi il sesto posto in campionato deve essere l’obiettivo minimo per questa stagione. L’allenatore ha individuato quali sono le cause della maggior parte dei problemi che limitano la squadra, tanto da parlarne limpidamente con i giornalisti presenti a Milanello durante la consueta conferenza stampa che precede ogni gara giocata dal Diavolo.

Brocchi_1A differenza di quanto sosteneva Mihajlovic, Brocchi sostiene che la mentalità vincente può essere allenata: “La prima cosa che devono fare i ragazzi è cambiare la mentalità. Pensare da vincenti, avere coraggio e non paura”. Nello stesso modo però, deve essere anche allenato il gioco e l’impostazione tattica della squadra: “Ho avuto delle ricezioni da parte dei giocatori nel capire la differenza e nella volontà di cambiare. Logicamente ci vuole del tempo per far assimilare a tutti sul campo questi concetti, il problema è che non ne abbiamo avuto molto in questi giorni. In questo momento, abbiamo altre priorità. Il mio focus è puntato su altro piuttosto che sulla costruzione dell’azione da dietro. Arriveremo anche a questo, mi piacerebbe molto”. Il neo allenatore del Milan ha poco tempo per dare la scossa ai suoi giocatori, speriamo recepiscano presto il suo messaggio.

Contro il Carpi, il Milan scenderà in campo con una grande novità. E’ quasi certo che giocherà Boateng a centrocampo: se Brocchi aveva ancora qualche dubbio, l’infortunio di Bertolacci non può che confermare i segnali arrivati da Milanello. Brocchi lo conosce bene e ha chiaro dove potrà esprimersi al meglio, ma non vuole dare indicazioni agli avversari: “Boateng ha una personalità dirompente. Da quando ho iniziato ad allenare la prima squadra, ha dimostrato grande voglia. Così come il resto del gruppo d’altronde. Per ora non posso dire dove giocherà. Per me non ci sono posizioni fisse, soprattutto nei ruoli di centrocampo dove mi serve duttilità”. Per il ghanese sarà una grande possibilità, poiché troverà la maglia da titolare dopo diversi. Tutto ciò gli servirà da stimolo per cercare la definitiva conferma e magari anche il rinnovo contrattuale.

 

Gestione cookie