Sinisa Mihajlovic ormai non è più un tutt’uno con il mondo Milan. Il suo destino è segnato e attende di concludere la stagione salvando almeno i pochi obiettivi rimasti.
Scrive Tuttosport stamane che, nel Milan, il presidente Silvio Berlusconi ha ormai perso qualsiasi tipo di feeling con il suo allenatore: la distanza di sei punti dalle altre big del campionato e il sesto posto attuale in classifica sono poca roba, specialmente dopo una campagna acquisti fatta all’insegna di tante operazioni in entrata. La finale di Coppa Italia conquistata, non può essere una soddisfazione se raffrontata al percorso che ha visto il Milan affrontare in sequenza Perugia, Sampdoria, Crotone, Carpi e Alessandria; non riuscire in questo obiettivo sarebbe stato drammatico. Il rapporto tra presidente e tecnico non è mai sbocciato: troppo indipendente il serbo e poco propenso ad accettare i consigli del suo presidente, che ha ripiegato sul gioco per giustificare ciò. Iniziare la stagione senza feeling tra presidente e allenatore è il primo passo verso il fallimento.
Dal punto di vista societario, l’esonero di Sinisa Mihajlovic assolverebbe i dirigenti da errori concettuali che da anni si stanno riproponendo: rose mediocri vengono da anni fatte passare per organici competitivi. Quest’anno, dopo tante estati passate all’insegna di difficoltà economiche e budget striminziti, Galliani ha usufruito e male di 90 milioni, senza riuscire a colmare la distanza con gli altri club. I 25 milioni per Romagnoli possono essere concepiti, i 20 per Bertolacci no. Rimandare l’annuncio della separazione, di settimana in settimana, rischiando che la vittoria della Coppa Italia possa renderlo ridicolo, posticipa anche la programmazione della prossima stagione. Senza sapere chi ci sarà sulla panchina il prossimo anno, senza conoscere le sue idee, i suoi moduli e i giocatori che chiede, si corre il rischio di arrivare tardi sui migliori giocatori, e questo non è sintomo di corretta progettazione.
This post was last modified on 23 Marzo 2016 - 11:02