Alla scoperta del Sassuolo (delle meraviglie) di Di Francesco dove tutti sono utili, ma nessuno è indispensabile

Simone Missiroli esce per infortunio al 15′ di Napoli-Sassuolo. I neroverdi perdono 3-1 al San Paolo ma, soprattutto, perdono il loro numero 7 per quattro partite. Sassuolo-Torino 1-1, Sassuolo-Bologna 0-2, Atalanta-Sassuolo 1-1, Sassuolo-Roma 0-2. Due pareggi, due sconfitte e zero vittorie. Il centrocampista reggino torna per il match in casa col Palermo, e torna alla grande, segnando pure un bel gol. Gli emiliani pareggiano ancora, non arrivano i tre punti, e non arriveranno nemmeno al Bentegodi col Chievo, ma si ricomincia a vedere il gioco, insomma si intravede la luce infondo a quel tunnel imboccato all’inizio del girone di ritorno. E allora è normale che, quando al 30′ del match contro l’Empoli Valeri lo espelle, il panico si scateni nel popolo neroverde. Sessanta lunghi minuti senza di lui contro la formazione di Giampaolo e, ancor peggio, trasferta all’Olimpico senza di lui. E invece… Arrivano due vittorie. Finalmente. Questo non toglie nulla all’importanza di Missiroli per la squadra, alle sue qualità indiscusse, ma aggiunge parecchio a un gruppo che non può permettersi di avere membri indispensabili, deve lottare a prescindere dagli interpreti in campo. E allora ben venga imparare a vincere anche senza Berardi, cosa praticamente impossibile nella scorsa stagione e avvenuta più volte quest’anno, e ben venga imparare a farlo anche senza Missiroli, perché capiterà di doverlo fare ancora, c’è da augurarsi il meno possibile, ma capiterà. Di Francesco parla spesso di percorso di crescita, un’altra tappa è stata superata mister, avanti con la prossima.

(Fonte: tuttosassuolocalcio.com)

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