Arrigo Sacchi, ai microfoni del Corriere della Sera, ha parlato del suo momento più difficile, alla guida del Milan, e di Silvio Berlusconi.
Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “Avevamo perso a Lecce, con l’Espanyol: dopo quella partita, non dormii, passai la notte a studiare il prossimo avversario, il Verona. La stampa mi attaccava. Chiamò Berlusconi e mi chiese se avessi bisogno. Io risposi di sì. Venne a Milanello, parlò alla squadra, spiegò che la società credeva nel mio lavoro e che, chi non fosse stato d’accordo, avrebbe potuto andare via“.
E ancora: “Quel Milan lasciò il segno sul campo, ma Berlusconi avviò il Rinascimento del nostro calcio: vincemmo noi e, per anni, le squadre italiane arrivarono sempre in fondo alle coppe. Rischi presi? Tanti. Dopo una sconfitta, Van Basten parlò alla stampa, venne fuori che non era d’accordo con me. La partita dopo, lo portai in panchina e gli dissi starmi vicino e che, di sicuro, sarebbe stato in grado di darmi consigli preziosi. Un’altra società, magari, mi avrebbe cacciato“.