Romagnoli out, per la seconda volta. Nella disfatta di Reggio Emilia, insieme alle prestazioni di tanti, nella lista delle cose poco convincenti compaiono anche diverse scelte di Sinisa Mihajlovic infatti. Dopo quella con il Torino, apparsa come una decisione precauzionale, l’esclusione del ventenne difensore rossonero infatti ha stupito un po’ tutti e, anche se poi l’ex sampdoriano è entrato in campo in corso di gara, probabilmente a causa di un infortunio capitato a Zapata, non si può escludere che questa abbia in qualche modo condizionato la gara del Milan.
Perché questa bocciatura? Innanzi tutto speriamo che di bocciatura non si tratti. Ma in ogni caso vanno ricercate le motivazioni che hanno spinto Sinisa a lasciare Romagnoli in panchina, ancora. Se appunto contro i granata era logico pensare che Romagnoli non fosse ancora in condizione ottimale, così da non poter scendere in campo, pensarlo anche della scorsa domenica risulta difficile, soprattutto dopo averlo visto in campo (e in gol) martedì in Coppa Italia contro l’Alessandria. È probabile che Mihajlovic abbia voluto concedere continuità a Zapata, il quale oltre alla buona gara casalinga contro la squadra di Ventura, anche a Napoli ha dimostrato grande sicurezza e insolita concentrazione. E nello stesso tempo abbia preferito Alex perché, contro un Sassuolo che fa del gioco da fermo la sua arma vincente, avrebbe potuto garantire maggiore forza e centimetri in mezzo all’area. Ma come abbiamo visto, alla fine gli emiliani hanno colpito lo stesso, sugli sviluppi di un corner…
La scelta di Miha, dunque, non può essere che tecnica. Una scelta però che non è piaciuta ai tifosi milanisti. Zapata, per quanto in crescita, anche ieri ha peccato in diverse occasioni, cadendo nelle consuete amnesie che hanno permesso alle punte neroverdi di fare, come si dice in questi casi, il bello e il cattivo tempo. Il colombiano in questa stagione si sta rivelando una sorprendente risorsa della rosa milanista, un’ottima riserva sulla quale fare affidamento: ma quella deve rimanere, una riserva. Senza nulla togliere a lui, Romagnoli al momento, e si spera anche in futuro, è indubbiamente il giocatore sul quale bisogna costruire la difesa milanista, sia per la sua giovane età, ma soprattutto perché rappresenta una delle poche certezze di questo Milan, oltre che, proviamo ad azzardare, anche l’unico giocatore tra le fila del tecnico serbo che fino ad ora non ha mai accusato rilevanti flessioni di rendimento nel corso dell’attuale stagione.
This post was last modified on 9 Marzo 2016 - 00:47