Game over. Persa anche l’ultima vita, che andava difesa ad ogni costo, per sperare nel terzo posto. Il Milan si ferma a 9 risultati utili consecutivi in campionato: lo stesso numero che corrisponde alla distanza dalla Roma rendendo ormai impossibile la corsa alla Champions. Col senno di poi fa bene Galliani a pensare soprattutto alle finali di Coppa Italia e Supercoppa.
Recidivi. Così La Gazzetta dello Sport definisce i rossoneri dopo lo 0-2 al Mapei Stadium, cadendo ancora di fronte al Sassuolo, 3 volte su 3 fuori casa, e mostrando una vecchia e sorprendente non reazione dopo il primo svantaggio: bastato a mandare in tilt il Diavolo e far crollare le diverse certezze acquisite, e pensavamo assimilate, nelle scorse giornate. Difficile da credere, se non osservando la quantità industriale di errori in appoggio, disimpegno e costruzione. Adesso Di Francesco è solo a -3 da Mihajlovic e può sognare il sesto gradino della classifica, ovvero i preliminari di Europa League. I neroverdi giocano benissimo, meglio. Sono veloci, senza ricami nel mezzo e pieni di sovrapposizioni offensive, colpiscono su schema con Duncan e chiudono i giochi grazie a Sansone (e Giacomelli). L’inno alla concretezza rispetto alla sagra dell’errore, scrive la Rosea.
Sinisa ha perfettamente ragione quando si arrabbia: i suoi non possono spesso ottenere un quinto di quello che producono in attacco. Ieri, fino al 25’, era stato un monologo Milan, però manca (e serve) segnare: Bonaventura, Honda, Bacca, Antonelli, Kucka, nessuno è stato capace di gonfiare la rete in mezz’ora di occasioni. Lo 0-1, poi, ha spento la luce. Alibi? Pochi, anche se si è sentita l’assenza di Montolivo, le ali non riescono a brillare in eterno e là davanti Balotelli e Menez confermano di essere lontanissimi da una parvenza di condizione. E se nemmeno Bacca ingrana…