Milan-Lazio sarà la sfida delle deluse. I rossoneri hanno classifica e posizione migliore della scorsa stagione, ma non si vedono i progressi sperati rispetto all’ingente spesa sul mercato in estate (90 milioni) e le aspettative di Berlusconi. E la finale di Coppa Italia è un punto a favore, però il cammino è stato così agevole da non generare grandi complimenti.
Vietato perdere, perché se no in un colpo solo si rischierebbe di avere il Sassuolo a -1 e proprio la compagine di Pioli a -4. Vorrebbe dire che la lotta al sesto posto si riaprirebbe clamorosamente, invece la qualificazione in Europa League va doverosamente protetta. Consiglio per le scommesse: il 3-1, l’anno scorso a favore di Inzaghi all’andata e a sfavore al ritorno. L’1 novembre scorso la decisero i gol di Bertolacci, Mexes e Bacca (poi la rete di Keita): una delle più belle vittorie della stagione, già importante per difendere la scricchiolante panchina di Mihajlovic. Il presente sembra apparentemente più sereno, ma il doppio recente passo falso ha ricoperto di nuvole Milanello e il temporale, ammette La Gazzetta dello Sport, potrebbe scoppiare a momenti e portare con sé conseguenze poco chiare. Restano 10 gare da giocare (9 in campionato) e l’allenatore serbo, dal destino in bilico enorme, proverà a fare il miracolo di convincere il presidente a confermarlo.
Il calendario dà una mano: Lazio in crisi, Atalanta prima della Juve, dopo Samp, Carpi, Verona, Frosinone e il Bologna. Aspettando il botto con la Roma a San Siro. Preferibile comunque non fare tabelle e pensare ad un esame alla volta. Domani la squadra è chiamata a dimostrare sul campo di stare dalla parte di Sinisa, verso l’addio al Milan e nel caso candidato forte, guarda a caso, a ritornare alla Lazio in veste di mister.