È già il 21 maggio, è già finale di Coppa Italia. Non è un mistero che Milan-Juventus, in casa rossonera, sia una partita che valga più di una stagione. Per Mihajlovic, certo, ma anche per i calciatori e per una società che da ormai quattro anni raccoglie soltanto delusioni. La mancanza di un serio e concreto obiettivo in vista del rush finale di campionato, tra un terzo posto inarrivabile e un piazzamento Europa League da consolidare ma saldamente in mano, ha già proiettato l’ambiente verso la finalissima di Roma: riportare in bacheca un trofeo sarebbe ossigeno puro in anni di vacche magrissime. Poche chiacchiere: il Milan vuole e deve assolutamente vincere. Ma per farlo, su chi si dovrà puntare: Abbiati o Donnarumma?
La bagarre tra i pali è apertissima e viva. Lo stesso Mihajlovic, qualche tempo fa, ha alimentato il dubbio: “Non so chi giocherà, vedremo”. La questione, d’altronde, è legittima: è giusto continuare a puntare sul portiere di coppa o schierare il titolarissimo nell’atto finale del torneo? La “ragione” indicherebbe di puntare sul fenomenale Gigio: in cinque mesi è diventato da ragazzino di talento a numero 1 al top della Serie A. Donnarumma è fresco, reattivo, esplosivo, sicuro, tecnicamente impeccabile. Insomma, è pronto per un super big match di cruciale importanza per il presente e il futuro del Diavolo. Milan-Juventus sarebbe un’altra sfida nella sfida tra il passato-presente e il futuro del calcio italiano: Donnarumma vs Buffon, il nuovo Gigio contro il vecchio Gigi. Una sfaccettatura che renderebbe la finale ancor più densa di significato.
Ma anche Abbiati meriterebbe senza dubbio di giocare. Christian ha “tirato la carretta” sino alla finale, giocando (e bene) cinque delle sei gare che hanno portato il Milan a giocarsi la coppa contro la Juventus. E, più in generale, quando è stato chiamato in causa è sempre stato estremamente pronto: se in Tim Cup è stato titolare e decisivo, a Verona è subentrato tenendo a galla i compagni con parate importanti. Parlando, poi, nel post gara da vero leader del gruppo: un qualcosa che è piaciuto molto, in particolare a Mihajlovic. Tra Abbia e Sinisa esiste un rapporto splendido, tra due uomini veri che si stimano reciprocamente con sincerità: è impossibile credere che il serbo non pensi a riproporre il “32” anche nella finale di Roma. Riporre nel cassetto e relegare a “terzo” un signor portiere come Diego Lopez, d’altronde, è affare da portieri e uomini di alto livello come Abbiati. Basterà per “battere” Donnarumma?
This post was last modified on 26 Marzo 2016 - 18:31