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Lavagna tattica: la Lazio di Pioli

Bene ma non benissimo. Una frase che fotografa (in maniera decisamente eufemistica) il momento della Lazio e di Stefano Pioli. C’è poco da dire: l’avversario del Milan di domani è nel punto più basso della sua (già travagliata) stagione. È fresca e dolorosa l’eliminazione per 3-0 dall’Europa League per mano dell’abbordabile Sparta Praga, ma a bruciare ancor di più sono i problemi dello spogliatoio di Formello. Il gruppo biancoceleste, per ammissione dello stesso Pioli, è spaccato: un elemento che rende difficile far punti e ancor più complicato rialzare la testa nelle difficoltà. Senza contare la “precarietà” del tecnico capitolino: la panchina dell’ex Bologna traballa e rischia di “saltare” già nelle prossime ore.

Eppure, nonostante una situazione ambientale per gli avversari veramente complicata, non sarà una partita semplice. Perché il Milan si è fermato da due partite, “seduto” sugli allori di un filotto positivo (e magari su qualche voce ingenerosa verso il “promesso esonerato” Mihajlovic), ma anche perché la Lazio, al netto di tutti i problemi che sta attraversando, è una squadra con valori tecnici importanti, vicini a quelli di chi lotta in zona europea. E che, nonostante sia una polveriera e stia una brutta annata, sa giocare a calcio: Roma (e per primo il presidente Lotito) ha messo nel mirino le scelte di mister Pioli, ma non bisogna scordarsi che la scorsa stagione il suo 4-3-3 impressionava per organizzazione e personalità.

Della Lazio, nel posticipo di San Siro, si dovranno temere soprattutto i talentuosi e “quiescenti” singoli. I vari Felipe Anderson, Candreva e Keita, protagonisti di una stagione decisamente deludente, sottotono e discontinua, potranno esaltarsi in una suggestiva serata alla Scala del Calcio: in una situazione di tutti contro tutti, a far la differenza potranno essere le giocate dei calciatori più estrosi e solisti del gruppo. E i biancocelesti, tra le proprie fila, ne annoverano parecchi. A patto, però, che la difesa ritrovi un barlume di solidità: il lungo ko di de Vrij, sommato alle assenze di Radu, Basta e Konko, ha pregiudicato una fase difensiva d’alta classifica. Saranno queste le chiavi del match: se il Milan riuscirà a limitare i singoli avversari, far male con le proprie punte e tornare coeso e “cattivo” contro un avversario che rischierà di non esserlo, avrà buone chance di vittoria.

This post was last modified on 19 Marzo 2016 - 18:39

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redazione