Gioco, idee e coraggio. Ma anche (e soprattutto) italianità e gioventù. Il Sassuolo di Squinzi non è più novità o outsider, ma una delle realtà più belle e consolidate del nostro calcio, la perfetta sintesi tra una proprietà solida e un managment abile e ambizioso. Di Francesco, in questo senso, è stato un abilissimo comandante: se i neroverdi sono al terzo anno consecutivo di Serie A, e soprattutto sono vicini alla bagarre per l’Europa, gran merito è del tecnico di Pescara. Gli emiliani hanno uno spartito e una mission definiti: cercare di giocare il proprio calcio e non rinunciarci mai, nemmeno contro gli avversari più quotati e “lanciati”. E domani, a Reggio Emilia, arriverà il Milan: squadra non solo blasonata e temibile, ma anche in netta crescita e in ottima salute.
Sassuolo-Milan sarà a tutti gli effetti un match spartiacque per le sorti della zona europea. Per i padroni di casa, in ripresa dopo un periodo di difficoltà, è un vero e proprio test di maturità: battere il lanciatissimo Diavolo di Mihajlovic avvicinerebbe il 6° posto ad appena tre punti. Oltre ad aggiungere un tassello importante a un lungo percorso di crescita lungo ormai diversi anni. Di Francesco, se vincerà, lo farà continuando a puntare su un gioco propositivo e aperto. Il suo 4-3-3 non si snaturerà e proverà a giocare come sempre: i terzini spingeranno con costanza, le mezzali dinamiche cercheranno di far male in percussione e il tridente offensivo Berardi-Defrel-Sansone, mix di velocità, classe e fantasia, sarà un pericolo costante per la retroguardia milanese.
I rossoneri si preparino ad affrontare una signora squadra e una partita davvero tosta. La chiave tattica della gara potrà essere tutto sommato positiva per Mihajlovic, che non sarà costretto a dominare il gioco per tutti e 90 i minuti, ma servirà grande attenzione all’estro degli attaccanti e ai pericolosi inserimenti dei centrocampisti. Il Milan dovrà dimostrare ancora le proprie compattezza e solidità, sfornando l’ennesima buona prova nella fase difensiva e provando a mantenere inviolata la porta. Ma le assenze di tre big come Abate, Montolivo e Niang peseranno in tutto e per tutto. Del capitano mancherà più il lavoro di schermo davanti alla difesa che non la regia, mentre il tandem Bacca-Balotelli è un rebus: sarà necessario trovare l’amalgama e l’intesa ancora mai viste. Con il colombiano spauracchio numero uno del Sassuolo, Mario potrebbe avere più spazio per le sue giocate: basterà per tornare a convincere?
This post was last modified on 5 Marzo 2016 - 20:19