Honda, è la Primavera giusta? Deve incidere anche alla fine

Una stagione partita male, anzi malissimo che poi ha iniziato a prendere una piega migliore, fino a toccare anche momenti di forma straordinaria. La storia in rossonero di Keisuke Honda sembrava dover prendere una piega diversa ad inizio stagione quando, nel 4-3-1-2 di Sinisa Mihajlovic, lui non riusciva ad imporsi come trequartista. La svolta è arrivata con il cambio di modulo e con il 4-4-2 con cui si è ripreso il posto da titolare, da esterno destro di centrocampo, e ha fornito ottime prestazioni, soprattutto tra gennaio e febbraio.

I fischi assordanti di San Siro si sono trasformati in applausi, le critiche e le prese in giro, in elogi e complimenti. Il giapponese con quel numero dieci sulle spalle, numero troppo ingombrante per chiunque figuriamoci nel Milan, ha trovato ruolo, condizione e fiducia. Quella che è diventata la sua migliore stagione in rossonero (anche se fin qui ne aveva disputate solo una e mezza), però, sta vivendo un momento di pausa, un momento di flessione che ha visto le prestazioni del biondo centrocampista un po’ in declino. Il Milan nell’ultimo periodo ha perso un pochino la spinta incessante delle sue ali, anche se quella di Bonaventura resta abbastanza costante.

Del resto la primavera non è mai stato un bel periodo per Honda. Sia nella prima stagione in rossonero, dove comunque realizzò il suo primo gol milanista ad aprile contro il Genoa, che nella seconda, dove con Inzaghi dopo i primi due splendidi mesi non riuscì più ad incidere, il giapponese ha subito un po’ il finale di stagione. La stessa cosa si spera non succeda in questa stagione, dove il suo apporto è da considerarsi fondamentale per gli ultimi due mesi. Ieri, anche se in un’amichevole abbastanza agevole, è arrivato il gol con la sua Nazionale e questo può essere sicuramente considerato come un buon viatico verso il finale di stagione.

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