E’ passato esattamente un girone dai tre punti conquistati in extremis da Luiz Adriano in Milan-Sassuolo. Oggi, però, la musica è cambiata e i rossoneri non sembrano più quella squadra fragile, incapace di mantenere il risultato, all’eterna rincorsa di pareggi o vittorie all’ultimo minuto. Il destino della squadra e di Sinisa Mihajlovic è radicalmente mutato. Come ricorda Gazzetta dello Sport, ad ottobre scorso, prima della gara contro gli emiliani a San Siro, il Milan sembrava già sull’orlo del baratro.
La prova contro il Sassuolo arrivò dopo il poker del Napoli al Meazza e in seguito ad un deludente pareggio a Torino contro i granata: insomma, la squadra navigava alla deriva. Senza scordare, nel mezzo, la sconfitta nel derby del Trofeo Berlusconi che fece infuriare il patron rossonero. Tutto faceva presagire che il futuro di Mihajlovic sulla panchina del Milan fosse ormai scritto. Lui scelse Gigio Donnarumma come nuovo portiere titolare, cominciando a puntare sul 4-4-2.
Un girone intero dopo, l’allenatore serbo è chiamato ancora a vincere, ma per un altro obiettivo: non per salvare il posto in panchina, ma per coltivare ancora i sogni di Champions League. Allungare il filotto delle otto partite consecutive che vede il Milan imbattuto significherebbe provare ad approfittare della sconfitta della Fiorentina e di un eventuale passo falso dell’Inter stasera col Palermo. Da docile ed impaurito, l’ottobre scorso, a macchina da guerra concreta e combattiva: il Diavolo ha proprio cambiato pelle.