L’aver fatto affidamento ad un preciso blocco di giocatori, la classica formazione ideale, è stato sicuramente uno dei buoni motivi che spiegano la svolta della stagione del Milan e la differenza esponenziale di prestazioni nel 2016. Un vantaggio per la squadra, in termini di equilibrio, e per i singoli, in gestione e produttività. Da mesi le scelte iniziali appaiono prevedibili, solo da ritoccare di volta in volta in caso imprevisti.
Come l’infortunio di Montolivo e la squalifica di Abate, assenze pesanti nella difficile ma decisiva gara con il Sassuolo che aprono lo spazio a Bertolacci e De Sciglio. Occasione d’oro per loro, di fatto delle riserve, chiamati a farsi trovare pronti, convincere e così provare a scalare le rigide gerarchie di Mihajlovic. L’ennesimo banco di prova nella stagione di ombre e molte meno luci, sottolinea La Gazzetta dello Sport. L’ex Genoa fin qui è protagonista di un campionato abbastanza anonimo, senza continuità. Da acquisto funzionale, pagato troppo, a possibile flop: doveva essere il titolare della mediana e invece di solito gioca quando ne manca uno. L’etichetta di “mister 20 milioni” non è colpa del classe ’91, comunque obbligato a cambiare passo perché il tempo stringe. E l’Europeo si allontana.
Il giovane terzino, prodotto del settore giovanile, rischia di perdersi dopo stagioni deludenti e condizionate dai problemi fisici. In fascia ormai la coppia fissa viene composta da Abate e Antonelli, che gli stanno lasciando solo le briciole. Però da raccogliere domenica. Proverà a guadagnare terreno, sfidando sulla corsia un pericoloso Sansone, mettendosi in mostra anche in chiave Nazionale.