Dipendesse da Berlusconi, Mihajlovic non sarebbe più l’allenatore del Milan già adesso. Lo scrive Tuttosport, che parla di “siluro” del presidente dopo la nuova frase “dico non dico” di ieri. In Europa sono già cinque le grandi squadre che hanno annunciato il cambio in panchina nella prossima stagione: Manchester City (da Pellegrini a Guardiola), Bayern Monaco (Guardiola-Ancelotti), Chelsea (Hiddink-Conte), Manchester United (Van Gaal-Mourinho) e Real Madrid (Zidane-?). Non arrivano notizie di sconvolgimenti clamorosi dinnanzi a queste comunicazioni: si fatica o si corre come prima.
Invece i rossoneri devono attendere. Cosa, non si sa. Perché nessuno crede alla favoletta della finale di Coppa Italia, perché sarebbe imbarazzante cacciare Miha da vincitore. Però passa il tempo e vuol dire averne sempre meno per progettare seriamente il rilancio. La vicenda innervosisce anche l’ambiente. Che senso ha incontrare Brocchi senza avere la certezza di affidargli davvero la squadra l’anno prossimo? Sinisa subisce, Galliani viene scavalcato. E comunque non si vede un progetto, a prescindere dal probabile successore del serbo. Tentennare significa anche ridurre il campo delle scelte: per esempio il sogno Conte è già svanito. Non c’è la riprova ma se il Diavolo lo avesse bloccato, avrebbe detto sì al volo al Chelsea? Donadoni, poi, è ipotesi forte in Nazionale.
Resterebbe Di Francesco, forse il favorito e senza una lunga fila alla porta per strapparlo al Sassuolo. I buonissimi rapporti con Squinzi sono un vantaggio, però bisogna muoversi. In ogni caso le esigenze del Milan restano sempre le stesse: rifare metà della rosa, inadeguata sentenzia TS, e tornare a lottare per la Champions.
This post was last modified on 16 Marzo 2016 - 13:07