Bonaventura e Honda non ne hanno più. Domenica sera infatti la gara casalinga contro la Lazio ha fornito un segnale inequivocabile, preoccupante ed inequivocabile: i due esterni di centrocampo necessitano di una pausa. Su Jack c’è poco da dire: unica fonte di ispirazione offensiva a disposizione di Mihajlovic, nonché unico titolare inamovibile da inizio stagione, ormai da un mese preferisce, per usare un eufemismo, farsi sostituire in campo dal suo alter ego scarso. E così anche il giapponese, sempre tra i migliori in campo dall’inizio del 2016, dopo la prestazione non entusiasmante contro il Chievo, ha evidenziato nell’ultima giornata un’evidente e comprensibile stanchezza, sbagliando molto e sprecando diverse potenziali occasioni.
Individuare le ragioni di questo affaticamento è semplice, così come lo è di più imputarle a qualcuno. Tra le fila del tecnico milanista, a parte Boateng, nessuno può interpretare quel ruolo. E il mercato di riparazione, mai come quest’anno povero, ha visto partire gli unici tre giocatori di fascia: Cerci, cessione la sua richiesta a gran voce da tutti i tifosi, ma anche Suso ed El Shaarawy, i quali nelle rispettive nuove squadre stanno dimostrando di poter offrire un buon contributo. Ma soprattutto non ha prodotto alcun rinforzo, alcun rincalzo da poter alternare agli esterni rossoneri, i quali, da gennaio schierati in tutte le gare, si trovano di conseguenza in riserva di energia. Assodato che dal modulo non ci si voglia scostare, l’unica soluzione rimane l’esperimento.
In che senso? Oltre ad approfittare della pausa pasquale per fare prendere un po’ di fiato a Bonaventura e a Honda, contro l’Atalanta potrebbe risultare saggio ipotizzare una staffetta, provando a schierare dall’inizio, così come già fatto contro l’Alessandria, proprio Boateng sulla fascia destra e facendo avanzare, dall’altra parte, l’ottimo Antonelli tra i quattro di centrocampo, con De Sciglio dietro al suo posto. In questo modo si potrebbe così sfruttare un eventuale ingresso in campo in corso di gara sia di Jack che del giapponesino, i quali più freschi e riposati potrebbero garantire una maggiore brillantezza offensiva, utile nei minuti finali della partita. Non va dimenticato inoltre che la domenica successiva al Milan toccherà sfidare la Juventus capolista: per quanto è inconfutabile l’inutilità ai fini della classifica di questo big match, è anche innegabile l’importanza di un eventuale risultato positivo, che potrebbe diffondere indispensabile ottimismo in chiave Coppa Italia, oltre che fornire a Mihajlovic fondamentali indicazioni tattiche per la finale dell’Olimpico.