Zapata, riecco la torre di ferro: a Napoli super, adesso il rinnovo?

Il difensore del momento, il migliore in campo a Napoli. Da conoscere meglio in questo piccolo viaggio nella storia di Zapata fatto da La Gazzetta dello Sport. Arrivato nell’estate 2012, da poco retrocessione con il Villarreal e un mese dopo gli addii di Nesta e Thiago Silva, aveva scatenato una reazione negativa e prevedibile da parte dei tifosi: “affare low cost” il commento più gentile.

Torre de hierro il soprannome bello ed ingombrante, anche se al Milan non ha sempre avuto “resistenza metallica”: solidità senza continuità, spesso infortunato, seconda scelta e non al meglio. Adesso però c’è la fondata speranza che Zap riesca ad assestarsi ai livelli della prestazione del San Paolo, dove ha messo sotto un “nemico” storico come Higuain (in un Colombia-Argentina finì a calci, uguale doppia espulsione al 26’). Difficilmente difensori di nasce, ma Cristian sì. Un po’ in salsa interista però: da bambino vedeva Ronaldo in Tv e sognava di avere i muscoli di Vieri. Da Padilla Cauca al Mondiale Under-20 in Olanda, quando (contro l’Italia di Pellé) convinse l’Udinese a non farselo scappare. Sei anni in bianconero, poi la Spagna e infine il Diavolo, su imbeccata di Allegri.

In Nazionale è diventato il leader, prendendo il posto di Yepes, in rossonero ha fatto il suo nel convincere Bacca a dire sì. Doppio messaggio a Mihajlovic: si rinnova il contratto in scadenza? E cambiano le gerarchie con Romagnoli e Alex?

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