Sabato sera, a San Siro, arriva il Torino di Ventura. I granata sono una squadra imprevedibile e discontinua che, malgrado avesse iniziato al meglio la stagione e disponga di un organico di tutto rispetto, sta attraversando un momento tutt’altro che brillante. Undicesimi in classifica, con trentadue punti all’attivo, i piemontesi, nelle ultime sette gare di campionato, hanno raccolto soltanto sette punti, caratterizzati da una vittoria, quattro pareggi e due sconfitte. Insomma, non è un rendimento entusiasmante, quello mostrato dal Toro nel corso di queste ultime uscite stagionali. Tuttavia, i granata non vanno sottovalutati: nonostante siano reduci da risultati tutt’altro che eccezionali, potrebbero comunque offrire una prestazione convincente e mettere in difficoltà il Milan.
Punti di forza: la fascia destra; gli inserimenti; la coppia d’attacco.
Uno tra i granata più pericolosi è, senza ombra di dubbio, Bruno Peres. L’esterno destro brasiliano dispone di forza fisica, resistenza, intraprendenza, cambio di passo, velocità, personalità e propensione all’azione personale: se fosse in serata, potrebbe impadronirsi della corsia di competenza, spingere al meglio, contrastare senza problemi i dirimpettai e creare occasioni pericolose. Se poi il 3-5-2 di Ventura ben funzionasse, gli interni di centrocampo potrebbero effettuare numerosi inserimenti, mentre le due punte, Belotti e Immobile, potrebbero mettere in evidenza tutto il loro potenziale, trovare una buona intesa, fare a sportellate con i difensori centrali avversari, creare grattacapi alla retroguardia rossonera, incidere sotto porta e creare spazi per le incursioni dei compagni.
Punti deboli: l’interdizione; la fascia sinistra.
In mediana, la fase di non possesso viene spesso svolta in maniera a dir poco approssimativa. Pur essendo bravi a trovare lo spiraglio per inserimenti intelligenti e vincenti, i centrocampisti granata faticano nello scontro nella zona nevralgica del terreno di gioco: non sempre ripiegano con continuità, faticano a interdire in modo efficace e regolare, a recuperare palloni e a contrastare. In questo modo, sul lungo andare, il Torino potrebbe concedere spazi in mediana e tra le linee ed esporre la propria retroguardia a pericolose azioni di rimessa. Tra l’altro, i piemontesi faticano anche sulla sinistra, dove Molinaro alterna prove convincenti a prestazioni deludenti, fatica in fase di copertura e non sempre propone giocate degne di nota.
Giocatore chiave: Glik-Maksimovic-Moretti.
Qualora la mediana granata faticasse a fare il filtro richiesto e ad alternare a dovere le due fasi, per l’economia del Toro, diventerebbe fondamentale il lavoro dei difensori centrali, Glik, Maksimovic e Moretti. Questi ultimi, che si completano bene e sono in grado di assicurare forza fisica, stacco di testa, esperienza e senso dell’anticipo, sono chiamati a chiudere con cognizione di causa i varchi che si dovessero creare, leggere lo sviluppo delle azioni ed evitare che il Milan possa creare occasioni con facilità. Che dire, specie sul lungo andare, i centrali del Torino dovranno sbrogliare situazioni pericolose e mettere in scena una performance di alto livello.