Se Mihajlovic non cambia quasi mai la formazione iniziale per il suo Milan, a meno di scelte obbligate, è un buon segno: significa che la squadra funziona. Merito del semplice 4-4-2 adottato dall’allenatore, dopo tanti esperimenti falliti con moduli diversi. Adesso le idee sono chiare, quasi scontate e spiegano buona parte della riscossa rossonera nel 2016.
Sinisa da tempo ha trovato il suo 11 ideale, spiega La Gazzetta dello Sport, i famosi fedelissimi che sta schierando senza se e senza ma in campionato. I giocatori in questione si scoprono meglio leggendo i numeri (minuti e presenze): Donnarumma (1705’ e 18); Abate (1531’ e 18), Alex (1472’ e 17), Romagnoli (2131’ e 23), Antonelli (1625’ e 18); Honda (1250’ e 21), Kucka (1547’ e 22), Montolivo (2056’ e 23), Bonaventura (2202’ e 24); Bacca (2206’ e 26) e Niang (1111’ e 15). Soprattutto da loro dipendono le più belle vittorie della stagione, la crescita mentale, di gioco e compattezza. La nascita di un gruppo che adesso è ancora in lotta per il terzo posto.
Ci sono poi le prime riserve preziose come De Sciglio e Bertolacci, ma anche Zapata. Da qui passano i pochi cambi del serbo, soluzioni abbastanza affidabili che non vanno dimenticate. A differenza invece degli “invisibili” Poli, Calabria, Rodrigo Ely, Mexes e il caso Josè Mauri, mai in campo in questa Serie A. In estate, per molti, si parlerà ovviamente di cessione. In difesa i giovani e italiani Donnarumma e Romagnoli, a centrocampo gli intoccabili Bonaventura, Montolivo e Honda, in attacco la coppia fissa trascinata da bomber Bacca. Ecco la spina dorsale rossonera da cui ripartire domani. E l’anno prossimo.
This post was last modified on 26 Febbraio 2016 - 16:47