Mihajlovic a tutto campo: “Con Menez il 4-2-3-1. Pirlo il migliore sulle punizioni, ma dopo di me. El Shaarawy è ancora nostro”

Queste le dichiarazioni rilasciate nel corso della Domenica Sportiva da parte di Sinisa Mihajlovic, ospite speciale della serata.

Sui singoli: “Menez non giocava da tempo. Si sta allenando bene ma serve tempo. Balotelli da quando è arrivato non ha sbagliato nulla. Ha avuto un brutto infortunio che lo ha tenuto fuori tre mesi. Spero di averlo in condizione il prima possibile. Lo stesso vale per Boateng“.

Su Luiz Adriano: “Purtoppo si è fatto male. Si allenerà con il gruppo da mercoledì. Vogliamo recuperare anche lui“.

Sulla crisi dell’Inter: “Non mi piace parlare delle altre squadre“.

Sulla Juventus: “Prima penseremo ad affrontarli in casa nostra. Poi penseremo all’eventuale finale di Coppa Italia“.

Sull’Alessandria: “La partita dell’andata non mi è piaciuta. Domani mi aspetto di più dai giocatori che stanno trovando meno spazio“.

Su El Shaarawy: “Lo ha spiegato bene Galliani. Le motivazioni sono tutto. Posso dire che è un ragazzo d’oro oltre che un grande professionista. Voleva andare alla Roma per giocarsi le sue carte. Ha fatto bene, è un giocatore della Nazionale. E poi è ancora un nostro giocatore. Si è allenato sempre bene, è un ragazzo disponibile. Per l’anno prossimo si vedrà“.

Sul momento di crisi: “Può capitare. L’importante è uscirne. Noi lo abbiamo fatto e adesso si stanno vedendo i risultati“.

Sul perchè la squadra sia venuta fuori solo nel girone di ritorno: “E’ chiaro che volevo che questo cambiamento si verificasse prima, ma l’importante è che adesso abbiamo trovato la quadratura. Il mio lavoro finalmente si vede. Ci sono casi in cui questo non accade, nè prima, nè dopo“.

Su Menez: “Quando tornerà a pieni regimi magari proporremo il 4-2-3-1”.

Sul passato all’Inter: “Non è mai stato un problema. Non posso infondere ai miei giocatori lo spirito Milan, ma posso farli capire il rispetto che provavo da avversario dei rossoneri“.

Sul dualismo Cerci-Honda: “Cerci giocava perchè lo vedevo bene in allenamento. Poi sono cambiate tante cose, anche il modulo“.

Sul modulo: “Abbiamo iniziato con il 4-3-1-2, poi abbiamo dovuto giocare con il 4-3-3 perchè avevamo bisogno di equilibrio in mezzo al campo. Adesso abbiamo trovato l’equilibrio giusto con il 4-4-2. Ma per me non è solo una questione di modulo. Quindi prima o poi potremo tornare anche al 4-3-1-2. Non escludo nulla“.

Su Bosko: “Mi fa emozionare. E’ stato un maestro di vita, non solo di calcio. E’ come un secondo padre per me. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, mi ha allenato sia nella Roma che nella Sampdoria“.

Sulla devozione: “Anch’io sono stato a Medjugorje, è stata un’esperienza bellissima. Io non piango mai, lì ho pianto due volte. E non so neanche io perchè. Mi sono sentito libero, come un bambino appena nato e sinceramente non me lo so spiegare, forse è stata l’atmosferta. Prima o poi voglio portare anche mia nonna“.

Su Mancini:E’ una persona fondamentale sia per la mia vita privata, sia per quella lavorativa. Siamo stati compagni alla Lazio, mi ha voluto all’Inter. Ho intrapreso questo percorso con lui e non finirò mai di ringraziarlo. Sono molto contento di averlo conosciuto e di avere trascorso molte cose belle insieme a lui. Mi dispiace per qualche battuta ma chiariremo tutto“.

Su Pirlo: “Ha fatto più o meno gli stessi miei gol su punizione, ma con 150 partite in più. Dopo di me è stato il calciatore più bravo su punizione. Su questo non ci piove“.

Su Berlusconi: “Con il presidente ho un buon rapporto. E’ un rapporto da uomini, schietto. Lui è la storia del Milan. Qualchevolta non ci troviamo d’accordo sulle scelte ma può capitare. Mi ha lasciato sempre la libertà di scegliere, a volte mi dà anche dei consigli. Tutti e due vogliamo la stessa cosa, ovvero riportare in alto questo club. Anni fa non pensavo mai di andare a mangiare a casa di Berlusconi e soprattutto di parlare di calcio con lui. Lui è un grande uomo, ha fatto la storia della politica, oltre a quella del calcio“.

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