Kucka: “Ho impiegato del tempo a capire Miha. Il rigore di Icardi la svolta della stagione. Champions possibile. A Napoli noi intelligenti”

Oggi compie 29 anni, festeggiando il periodo positivo del Milan e chiedendo in regalo una “Champions possibile”. Queste le dichiarazioni di Kucka, intervistato oggi da Tuttosport.

L’arrivo in rossonero: “È avvenuto tutto un po’ di corsa. Proprio l’ultima giornata di mercato, dopo che già avevo cominciato il campionato con il Genoa. Mi sono detto: ‘questa è l’occasione della vita, non la puoi buttare’. E adesso posso dirmi moderatamente soddisfatto. Un atleta non deve mai ritenersi soddisfatto totalmente perché c’è sempre qualcosa in cui puoi e devi migliorare. Però diciamo che le cose stanno andando come mi aspettavo”.

Impatto difficile: “Non c’è stato un preciso momento della svolta per me. Però certamente il mio rendimento è cambiato, nel corso delle settimane e dei mesi. All’inizio non credo di aver pagato tanto il modulo visto che anche al Genoa, ogni tanto, mi è capitato di giocare in un centrocampo a 3. Piuttosto, ho impiegato del tempo a capire quello che Mihajlovic voleva da me”.

Il film del campionato: “Se a Napoli è cambiata la nostra stagione? No era già cambiata prima. Lì abbiamo solo avuto la conferma che possiamo giocarcela con tutte. La svolta è arrivata nel derby. Non capita tutti i giorni che l’Inter perda 3-0. E capita ancora meno spesso che un derby finisca con un punteggio così netto. Merito nostro o dell’Inter? Sono onesto: se Icardi non avesse fallito il calcio di rigore non so come sarebbe finita la partita. Invece lui sbaglia e noi subito dopo andiamo sul 2-0. Il momento decisivo della stagione. Anche se già in precedenza c’erano stati netti segnali di miglioramento: ad esempio a Roma, anche se non era arrivato il successo”.

Sul gioco: “A Napoli ci hanno definito una provinciale? Nessun problema, davvero. Non credo sia vietato individuare il modo migliore per mettere in difficoltà l’avversario e metterlo in pratica con ordine e precisione. Se avessimo giocato aperti, dal Napoli ne avremmo presi 3 o 4. Già così, giocando chiusi, nel primo tempo abbiamo subito troppo. Figuriamoci se avessimo giocato aperti… Credo sia stata una prova di maturità. Anche perché nella ripresa abbiamo giocato alla pari e creato le nostre occasioni”.

Su Milan-Torino: “Il Torino è una squadra che gioca, che non butta mai via il pallone. E che soltanto due anni fa ha conquistato la qualificazione in Europa League. Mi aspetto una squadra un po’ chiusa, che dovremmo affrontare con pazienza. Ma soprattutto mi aspetto che il Milan giochi con la stessa determinazione e concentrazione che abbiamo avuto a Napoli. Perché questo è stato il problema dei mesi scorsi: la continuità. Contro i granata dobbiamo dimostrare di non avere più colpi a vuoto”.

Sulle prossime gare: “Non affrontiamo squadre di prima fascia, questo è vero. Ed è altrettanto vero che allo stesso tempo ci sono scontri diretti che potrebbero accorciare la classifica. Però non credo che Torino, Sassuolo e Chievo possano essere per noi delle passeggiate. Di sicuro, usciremo con le idee molto chiare sul nostro obiettivo finale”.

Su Bertolacci: “Io in coppia con lui domani? Credo proprio di sì. Non sarà la prima volta, nel Milan, che giochiamo assieme, però con il Toro sarà una partita importante, che dobbiamo affrontare con molta attenzione. Per quanto riguarda noi due, ovviamente non ci sarà nessun problema. Anche al Genoa a volte abbiamo giocato a quattro e noi due centrali. Ma soprattutto con Andrea c’è una naturale predisposizione a giocare uno a fianco dell’altro. Perché io metto la grinta, lui mette la classe. E così ci completiamo a vicenda”.

Champions possibile: “Penso proprio di sì. In fondo, quando nel 2016 abbiamo affrontato Roma, Fiorentina e Inter, abbiamo dimostrato di non essere inferiori a loro, anzi. Abbiamo pareggiato con i giallorossi, rischiando più volte di vincere. E le altre due gare le abbiamo vinte senza troppe discussioni. Ecco perché prima ho detto che nel derby abbiamo avuto la certezza di poter essere da Champions: non solo perché abbiamo superato l’Inter di goleada, ma perché è stata la conclusione di una serie di gare contro le rivali dirette per quell’obiettivo”.

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