Gestione del possesso: Milan, ora c’è da sistemare anche questo

La striscia positiva si allunga e questo Milan 2016 sembra proprio ritrovato: un mese giocato così bene non si vedeva da un bel po’. La speranza è ovviamente di proseguire con questo lavoro che sta portando frutti, e Mihajlovic, ottenuta la lealtà di tutta la squadra e strappato un derby in maniera sfolgorante, sa che non deve far abbassare la guardia ai suoi ragazzi.

Guardia che è sembrata vacillare nel secondo tempo della sfida vincente a Palermo per 0-2. La squadra dopo una prima mezz’ora davvero pimpante all’interno della quale sono arrivate le due reti di Bacca e Niang è stata vittima di un evidente calo fisico e conseguentemente mentale: per fortuna i rosanero non hanno avuto la freschezza per affondare i colpi della rimonta, ma i postumi del derby si sono fatti sentire su tutti gli undici di partenza che, a parte Zapata, erano gli stessi scesi in campo quattro giorni prima. La mancanza di qualità ha portato il Milan ad avere una scarsa gestione del pallone proprio quando serviva fare possesso e addormentare la gara. Ma forse questo Milan non è nemmeno costruito per avere un prolungato possesso palla. Il solo Montolivo, ieri febbricitante, può essere considerato giocatore di qualità in mezzo al campo, e questo è decisamente troppo poco.

Mihajlovic dovrà, dunque, lavorare su questo aspetto che in molti credono sia l’ultima pecca di un Milan in costante crescita. Nessuno si stupirebbe qualora venisse migliorato anche questo neo rimasto nella gestione tattica delle gare. Il vero problema, in realtà, sta anche in una panchina qualitativamente corta: infatti, anche al Barbera, i tardivi cambi di Sinisa sono apparsi scontati e non hanno apportato nulla in più di quanto già in campo c’era. I miglioramenti della squadra si vedono, il tecnico sta lavorando bene, e se la panchina non dà niente di meglio dei titolari la responsabilità va a chi la rosa la costruisce…

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