I toni usati da Mihajlovic nel post partita col Genoa non lasciano molto spazio alle interpretazioni. Il destinatario, anche se non dichiarato esplicitamente dal serbo, sembra essere Mario Balotelli, reo di non essersi sacrificato fino alla fine. “Chi non si sacrifica fino al ’94 non vedrà più il campo“, una frase che sarà rimbombata per molte volte nelle orecchie di Super Mario.
Una stagione ancora una volta negativa quella del 45 che se fuori dal campo, come confermato da Galliani, sta avendo un atteggiamento impeccabile, dentro il terreno di gioco è ricaduto nei soliti vecchi e quasi irrimediabili difetti. L’ex City non ha mai fatto della corsa e dell’inseguimento dell’avversario le sue caratteristiche principali ma con Mihajlovic il solo talento, indiscutibile, non basta più. Difficilissimo comprendere le ragioni di questa involuzione, il ragazzo sembra quasi non avere più voglia di fare questo ‘lavoro’, sembra essersi fermato a un punto di non ritorno. Eppure gli inizi erano stati sorprendenti, con la grande partita a Udine, condita da una magia su punizione, e dalla prova di Marassi in cui era stato il migliore in campo. Da lì in poi la pubalgia e il buio totale, con l’attaccante che dal suo ritorno a gennaio ha sprecato tutte le chance concessagli dal mister. Lo stesso allenatore che ad agosto, prima dell’esordio contro la Fiorentina, lo aveva incontrato faccia a faccia e si era convinto di poterlo rilanciare dopo la negativa esperienza al Liverpool.
Le ragioni del suo malessere restano un mistero anche perchè con Luiz Adriano distratto dal mercato e fermato da qualche acciacco e con Menez tornato solo ora a disposizione, Balotelli era praticamente la prima alternativa ai due titolari, Bacca e Niang. Con questo atteggiamento indolente però ora rischia seriamente di scivolare all’ultimo posto nelle gerarchie offensive. Abbandonare al suo destino un giocatore a febbraio non va mai bene, un giocatore comunque che può dare ancora qualcosa alla squadra ancora peggio: tentare di recuperarlo è un dovere, anche perchè fino a giugno farà parte della rosa. Sgonfiare il caso in questi giorni prima della trasferta di Napoli e continuare a lavorare senza alterare il clima di fiducia e di serenità. Poi, soprattutto se ci dovesse essere una conferma di Mihajlvoic, le strade tra il Milan e Balo si divideranno nuovamente, portandosi dietro, l’ennesima, enorme dose di rimpianti.
This post was last modified on 17 Febbraio 2016 - 09:05