Riprendere Roma. Anche Sinisa preferisce la coppa: mese-verità

La ripresa del campionato, la riapertura del calciomercato ma soprattutto le fondamentali gare della fase finale di Coppa Italia. Gennaio 2016, per il Milan, è il mese del dentro o fuori: sette potenziali (e delicate) partite di Serie A e di coppa più la finestra invernale di trattative, necessaria per potenziare una squadra che non può più permettersi di fallire un’altra stagione. Sarà in questo primo mese dell’anno che il Diavolo capirà se l’annata 2015/2016 potrà (finalmente) tornare a dare soddisfazioni. E se il campionato, dopo gennaio, avrà ancora tanti capitoli da scrivere, Mihajlovic si gioca (quasi) tutta la Coppa Italia nelle prossime quattro settimane: i quarti di finale contro il Carpi del 13/1 e l’eventuale semifinale di andata contro Spezia o Alessandria del 26/1, se giocati da Milan, indirizzerebbero i rossoneri verso la finale di Roma del prossimo maggio.

Vincere la Coppa Italia, d’altronde, potrebbe rappresentare la svolta della stagione milanista e del ciclo targato Sinisa Mihajlovic. Se per Montolivo e compagni giocarsi la finale è un obbligo, dato il calendario in discesa, la vittoria del trofeo sarebbe un trionfo. Innanzitutto perché i rossoneri tornerebbero certamente e direttamente in Europa, l’obiettivo primario della stagione, dopo due anni: una meta più facile da centrare in questo modo che non con un 5°/6° posto in Serie A. Ma anche perché alzare trofei serve a creare una mentalità vincente: Mihajlovic, protagonista dei primi successi di coppa dell’Inter di Mancini, ne è buon testimone. E non bisogna dimenticare che nell’epopea di Silvio Berlusconi è stata alzata una sola Coppa Italia, nell’ormai lontano 2003: mettere in bacheca un trofeo per anni snobbato e sottovalutato non sarebbe affatto male.

Insomma: la Coppa Italia è diventato senza dubbio l’obiettivo numero uno della stagione rossonera 2015/2016. Il Milan, con un cammino sulla carta decisamente favorevole, ha il dovere di conquistarsi la finale e di provare a rialzare un trofeo dopo cinque anni di vacche magrissime. Carpi prima e Spezia o Alessandria poi sono avversari da rispettare e da affrontare con testa e concentrazione, ma non possono in alcun modo rappresentare ostacoli insormontabili. La sensazione è che se il Diavolo, come da pronostico, riuscisse a non fallire la gara secca di San Siro dei quarti avrebbe poi la strada spianata verso la finalissima di Roma: il Carpi è avversario evidentemente più ostico e pericoloso di Spezia o Alessandria, che nel doppio confronto dell’eventuale semifinale difficilmente potrebbero avere ragione di un Milan “cattivo” e a un passo dalla finale. Riprendere Roma e riscattare un quinquennio di fallimenti e delusioni cocenti: il 2016 rossonero inizia con questo suggestivo proposito.

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