Rinnovo a prescindere: perché?

Il 2016 del Milan è iniziato in modo più che burrascoso: la sconfitta nel giorno dell’Epifania contro il Bologna a San Siro, le voci contrastanti sulla cessione delle quote societarie, un mercato che difficilmente entrerà nel vivo e gli ovvi malumori dei tifosi. Il pareggio dell’Olimpico contro la Roma ha calmato le acque, soprattutto per Sinisa Mihajlovic, ma lo sappiamo tutti che potrebbe essere la quiete prima della tempesta. La partita di Coppa Italia contro il Carpi sarà un banco di prova fondamentale per i rossoneri, una vittoria darebbe grande morale a tutto l’ambiente. Facciamo però un passo indietro, alla scorsa settimana, quando l’agente di Riccardo Montolivo ha pensato bene di mettere ulteriormente in subbuglio la situazione in casa milanista:

“Rinnovo contrattuale? Nessun problema, sarà una formalità. La logica dice che il rinnovo di Riccardo sarà un triennale, ma non sappiamo ancora i dettagli. La piazza è nervosa e spazientita e ne ha tutto il diritto, ma il rendimento di Riccardo è sempre stato buono. Con la società, l’intesa è sempre stata totale”. I tifosi sono letteralmente insorti e sembra che la dirigenza del Milan non abbia apprezzato le dichiarazioni rilasciate da Giovanni Branchini: a questo punto, il rinnovo del contratto di Montolivo non sarebbe più una formalità e a giugno potrebbero esserci anche delle sorprese. Comunque vada, aspettare la fine del campionato sarebbe anche la cosa più sensata da entrambe le parti. La firma non deve essere automatica e non può essere considerata una formalità, soprattutto in casi come questi.

Montolivo non è mai stato costante da quando gioca nel Milan: firmare un nuovo contratto ad occhi chiusi non avrebbe nessun senso per la dirigenza di Via Aldo Rossi. Il centrocampista rossonero, in panchina nell’ultima giornata contro la Roma e in campo stasera contro il Carpi, non può pensare di ottenere un rinnovo senza sudarselo in campo, soprattutto in un periodo così delicato come quello che sta attraversando il Diavolo. Questo tipo di ragionamenti si devono necessariamente fare a fine stagione, a bocce ferme e a risultati ottenuti. Si dovrà verificare quanto fatto dal giocatore e valutare tutto nei minimi dettagli: pensare di allungare l’accordo per altri tre anni alle cifre attuali sarebbe da folli. Un giocatore come il capitano milanista potrebbe anche servire, ma le condizioni deve assolutamente dettarle il Milan.

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