La bellissima e convincente vittoria che domenica sera ha visto il Milan battere la Fiorentina di Paulo Sousa porta con sé tanti elementi positivi e note liete di cui Sinisa Mihajlovic potrà e dovrà far tesoro in futuro. Due di queste portano i nomi di calciatori che solo dieci giorni fa sembravano definitivamente persi: Riccardo Montolivo e Keisuke Honda, entrambi fischiatissimi e contestati dopo la sconfitta contro il Bologna. Sono le vittorie e le prestazioni a far la differenza, questo è chiaro, ma l’altra sera al Meazza sembrava davvero di non essere nello stadio in cui si era giocata quella nefasta partita del 6 gennaio.
Capitan Montolivo era uscito tra i fischi assordanti di uno stadio che non lo ha mai amato e dei tifosi che non lo hanno mai considerato il loro Capitano. Eppure domenica quei fischi si sono trasformati in applausi. Un primo tempo illuminante, con lanci perfetti e aperture geniali, tante palle recuperate (resta il calciatore del Milan che ne recupera di più), corsa e grinta da vendere, da vero leader. Nel secondo tempo è un po’ calato, fino poi ad uscire per lasciare spazio a Kucka, ma la sua ex squadra lo ha ispirato ed è chiaro ormai a tutti che, quando Montolivo è in giornata, tutta la squadra ne beneficia.
Il giapponese Honda, invece, ha confermato i segnali di crescita che si erano visti negli ultimi tempi. Contro Frosinone e Roma si era messo in luce per due assist vincenti ai compagni, domenica ha macinato Km sulla sua fascia di competenza con abnegazione e sacrificio. Nel 4-4-2 di Mihajlovic i suoi movimenti, la sua capacità di aiutare la squadra e di creare superiorità numerica sulla trequarti, stanno diventando elementi fondamentali e, domenica sera, si è visto un po’ di tutto questo. Non sarà quel “dieci” che i tifosi milanisti sono abituati ad ammirare, ma, se continuerà ad essere quello visto contro la Fiorentina, potrebbe andar bene anche così.