4-4-2 che dà, 4-4-2 che toglie. Se, come giusto, ogni gara ha la sua storia, allora anche ogni avversario va affrontato in maniera diversa. Però se lo schema di gioco del Milan è (e rimane) da provinciale, sembra quasi impossibile competere per vincere, al di là di qualche singola partita.
Dal modulo all’atteggiamento di base, da come attacca a soprattutto come difende a zona, con un baricentro troppo basso ammette La Gazzetta dello Sport. Se questo schieramento di recente aveva presentato dei miglioramenti a livello tattico, allo stesso modo, specie ad Empoli, ha anche alimentato quell’effetto rinunciatario che lo stesso sistema comporta: la classica arma a doppio taglio. La squadra di Mihajlovic punta esageratamente sulla retroguardia schierata e le ripartenze, sul sacrificio dei calciatori con più gamba, in primis Bonaventura e Honda, e le giocate dei singoli. Il problema reale riguarda la coppa centrale di centrocampo, generalmente composta da Montolivo e Bertolacci: sabato sera sono stati statici e disattenti in copertura, soffrendo i movimenti di Saponara e costringendo spesso Romagnoli ad uscire dalla propria area di competenza per chiudere, con scarsi risultati.
La linea mediana rimane poco cattiva e convincente, specie nella fase di interdizione. Servirebbe, suggerisce la Rosea, l’uso maggiore di Kucka (MVP a Roma) e Poli, risorse di fiato e gamba. E poi basta dare il pallone a Bacca e sperare: serve un’alternativa, una spinta corale.
This post was last modified on 25 Gennaio 2016 - 15:23