E’ vero, il 2016 non è iniziato in maniera trionfale se consideriamo solo i numeri: una sconfitta, un pareggio e una vittoria, più il passaggio del turno in Coppa Italia. Quello che però è balzato all’occhio è che la condizione fisica della squadra che è sembrata ottimale, anche all’esordio a San Siro in cui la squadra è uscita con zero punti tra i fischi. In quell’occasione le palle gol create e l’intensità non sono mancate nonostante poi a festeggiare siano stati gli uomini di Donadoni.
Il buon riscontro sul piano dei chilometri macinati è proseguito poi contro la Roma dove la squadra non è crollata nella ripresa, anzi ha alzato il livello della propria intensità sfiorando il colpaccio. Il culmine è arrivato contro i Viola, prima gara in cui si è vista l’idea che Mihajlovic vorrebbe inculcare nella testa dei giocatori: pressing alto, ripartenze e grande ritmo per ‘stordire’ gli avversari.
Non appare complicato capire come la permanenza a Milanello nella sosta invernale abbia giovato alle gambe dei rossoneri. Nella scorsa stagione con Inzaghi, il viaggio al caldo di Dubai fu deleterio per il Milan che alla Befana perse con il Sassuolo, sconfitta che diede il via a un crollo senza ritorno. Vero che anche quest’anno è partito con il segno 2 ma le successive gare hanno mostrato un’altra voglia e la squadra ha un’altra tenuta. Se poi il paragone viaggia sull’altra sponda di Milano scorgiamo l’Inter che sembra aver accusato il viaggio a Doha: stessi punti dei cugini, 4 in 3 gare, ma un’evidente passo indietro sul piano atletico. Magari la location del ritiro non inciderà in maniera così decisiva, sta di fatto che i segnali per Sinisa sono ottimi: la squadra ha ritrovato più serenità, corre e lotta fino alla fine, dimostrando di voler combattere per recuperare il terreno perduto.