La prima idea tattica di Sinisa Mihajlovic in principio era il 4-3-1-2. Un sistema di gioco che il serbo ha attuato nelle prime giornate salvo poi accorgersi che senza un trequartista puro la squadra non aveva equilibrio e soffriva troppo. Ecco allora il cambio al 4-3-3, anticamera del più solido 4-4-2 usato negli ultimi due mesi.
Il mercato di gennaio però potrebbe ribaltare nuovamente la situazione sul piano tattico e il primo ‘amore’ dell’allenatore potrebbe tornare realtà. E se tre prove fanno un indizio, a Milanello sono due i segnali che vanno in questo senso. Parliamo del ritorno di Boateng che dopo Roma-Milan ha dichiarato di sentirsi più a suo agio dietro alle punte, rispetto a una posizione più defilata e dell’ormai recupero totale di Jeremy Menez. Il francese, dopo la passata stagione da fenomeno, è il grande assente di quest’anno. Il presidente Berlusconi alla vigilia di Lazio-Milan parlò di lui proprio in termini di fantasista tra le linee, a testimonianza dell’idea tecnica che la società ha dell’ex Roma.
Se a tutto questo uniamo l’interesse per Soriano ecco che il puzzle inizia ad avere un suo senso. Il blucerchiato può giocare sulla trequarti o fare anche la mezz’ala ma sicuramente giocherebbe fuori ruolo in un classico 4-4-2. Idee, supposizioni che non per forza verranno tramutate sul campo ma adesso la possibilità di schierare un giocatore di fantasia e qualità che supporti gli attaccanti esiste. Con i moduli non si vincono le partite ma esaltare le caratteristiche dei singoli aiuterebbe a creare un’identità di gioco non ancora trovata da questo Milan.