Christian Pradelli è giornalista professionista e direttore di SpazioMilan.it dalla sua fondazione, l’8 marzo 2011. Dirige parallelamente il free-press pomeridiano Mi-Tomorrow. Collabora con La Gazzetta dello Sport. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter ed è opinionista per Milan Channel. È la voce ufficiale del Milan per TopCalcio24, canale del gruppo Mediapason (canale 114 del DTT).
Non si può cercare sempre un capro espiatorio per la deludente stagione del Milan. L’ennesima. Anche se i tifosi della Curva Sud hanno individuato da tempo i presunti responsabili della spirale negativa (da Galliani a Cerci, da Honda a Montolivo), è davvero difficile addossare le colpe di quest’ottavo posto solo ad uno o più dirigenti e/o giocatori. Tra i vari nomi, però, ce n’è uno dal quale sicuramente ci si aspetterebbe più determinazione, non fosse altro perché indossa la fascia di capitano: Riccardo Montolivo.
Sinisa Mihajlovic ha fatto bene a lasciarlo in panchina dopo la bufera della partita contro il Bologna. Il riferimento, in particolare, è al dopo gara, quando Montolivo chiama i compagni sotto la Curva e qualcuno tira dritto verso il tunnel. Secondo spifferi dello spogliatoio, il capitano si sarebbe lamentato anche con gli amici per il fatto di non avere mai una soluzione “buona” quando si trova col pallone tra i piedi. Insomma, colpa degli altri… Non funziona così, purtroppo. Soprattutto per un capitano che dovrebbe avere la forza e la personalità per gridare in campo e fuori. A Roma è stato un bene alleggerirlo della pressione, magari eccessiva, della tifoseria. Un bene per lui che si è risparmiato una nuova ondata di fischi. Un bene per la squadra che a centrocampo ha comunque dimostrato di poter fraseggiare anche in verticale, nonostante l’assenza di un vero e proprio regista di ruolo. Una rarità di questi tempi… All’Olimpico, nonostante gli errori, si è sentito il fatto di non la passare la palla necessariamente in orizzontale e quasi sfioravamo di tornare a casa in carrozza coi tre punti.
La pressione, però, fa parte del gioco. E per chi gioca nel Milan (come in un’altra grande squadra) è una condizione indispensabile. O la reggi, la gestisci e la domini, oppure puoi fare i bagagli e trovare casa altrove. L’unica soluzione per Montolivo, che ha saputo far vedere le sue qualità anche in questi anni difficili al Milan, è maturare personalità senza per forza dover addossare le colpe ai compagni. Se poi sono gli stessi compagni che dimostrano di saper giocare il pallone anche senza la sua presenza, diventa difficile non intravedere in lui un punto da migliorare nello sviluppo della manovra. Giocare a San Siro fa tremare le gambe a tutti. Giocarci indossando una fascia di capitano ancora di più. Per Monto è il momento di tirar fuori gli attributi. Altrimenti, in questi casi, è meglio gettare la spugna. Anzi, la fascia.
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