Si accendono le luci a San Siro per il derby della Madonnina e si accendono i fornelli in cucina, in uno scontro tra chef stellati che tifano Milan e Inter attraverso piatti e tradizioni. Carlo Cracco, rossonero da sempre e Bruno Barbieri, bolognese e nerazzurro. “Se il Milan fosse un piatto sarebbe riso al nero di seppia e ricci di mare. Bastano i colori rossoneri per farli diventare viola! In cucina il nerazzurro arriva dopo, basti pensare ai cocktail e alle sfumature di rosso”, cosi racconta la sua squadra chef Cracco sulle pagine della Gazzetta dello Sport.
Per il nuovo allenatore rossonero invece un piatto speciale: “Mihajlovic? Determinato. Un bel gulasch: tosto e ricco di sapori”. Non è d’accordo però chef Barbieri: “Potrei dire che Mihajlovic è un soufflè che si gonfia e si sgonfia”. L’Inter invece, vista attraverso le lenti di Bruno è storia e classe: “Farfalle piccanti in salsa d’ aglio. La pasta rappresenta la storia del nostro Paese. Penso alle farfalle perché l’ Inter vola di fiore in fiore, al peperoncino perché siamo piccanti al punto giusto, con grande classe. L’aglio invece può risultare utile per respingere quei diavoli dei milanisti e tenerli lontani dalla porta”. Speranza sotto porta del popolo rossonero è Carlos Bacca, che Barbieri vorrebbe rubare al Milan “E’ un giocatore che può risolvere la partita con un guizzo, ogni volta che ha la palla. Il colombiano è un pericolo costante“. Per Cracco Bacca è anche un ingrediente unico “le bacche di Goji. Rosse, morbide, salutari”.
A proteggere la porta rossonera il giovanissimo e granitico Donnarumma, al suo esordio nel derby. “Se Donnarumma fosse un vino? Aglianico, vitigno coltivato anche in Campania. Rosso, intenso, gran qualità”, un giocatore che lo chef vorrebbe a cena nel suo ristorante insieme al portiere nerazzurro Handanovic. “Due generazioni di portieri, mi incuriosisce conoscere i loro percorsi e le loro aspettative”. Barbieri vorrebbe invitare invece Mario Balotelli: “Per spiegargli come si sfrutta il talento. Glielo avranno già detto? Una chiacchierata in più non fa male, il tempo passa ed è un peccato che uno come Mario non abbia ancora espresso la sua potenzialità”. Non si sbilancia poi su possibili pronostici Carlo Cracco, come gli ha suggerito l’ad Adriano Galliani: “Una volta ci ho provato, ma Galliani mi ha bacchettato – Mai dire vinciamo! – Non lo farò più, sono diventato scaramantico anch’io”.
Non la vede allo stesso modo chef Barbieri che è più sicuro sul risultato finale: “Dai, mi lancio. Vinciamo 2-1, non importa chi segnerà, l’importante è rimanere concentrati, abbiamo gli attributi per farcela. Il Napoli sta scappando, Higuain è uno schiacciasassi, non possiamo permetterci di perdere punti”. E su questo argomento Cracco punge il collega. “A Barbieri dico – fattene una ragione, scudetto al Napoli o alla Juve“. Ma Bruno risponde a tono: “Sarà una serata da… amaretti, inventati una ricetta dolce!“. Infine un sogno per il futuro rossonero dello chef Cracco “È quello di uno stadio tutto per noi, come ha fatto la Juventus. Un altro mondo. Non si può pensare di andare avanti con questi mega stadi riempiti a metà. E’ importante fidelizzare il pubblico”.
This post was last modified on 31 Gennaio 2016 - 11:53