Mercoledì pomeriggio, a San Siro, il Milan scende in campo contro il Bologna di Roberto Donadoni. I felsinei, che al momento occupano la quindicesima posizione della classifica e hanno totalizzato diciannove punti in diciassette partite, sono una squadra ostica, dinamica e grintosa che, dopo un inizio di campionato deludente, culminato con l’esonero di Delio Rossi, è riuscita a rialzare la testa, a mettere in scena prestazioni convincenti, a inanellare una striscia positiva di tutto rispetto, a fermare due big del calibro di Roma e Napoli e a uscire dalla zona retrocessione. Insomma, i rossoblù sono una compagine da prendere con le pinze: potrebbero chiudersi al meglio, offrire una prova caratterizzata da sostanza, intensità e ripartenze veloci ed efficaci e mettere in difficoltà gli uomini di Mihajlovic.
Punti di forza: Diawara; il tridente.
Nel cuore del terreno di gioco, gli emiliani possono contare su Amadou Diawara, centrocampista arretrato, classe ’97, che rappresenta una tra le rivelazioni di questa Serie A. Abile in fase di interdizione, bravo nei contrasti, dotato di senso del gioco e in grado di destreggiarsi anche in fase di impostazione, il guineano è un giocatore completo che, qualora evidenziasse un rendimento costante, potrebbe presto effettuare il salto di qualità. Ma non finisce qui. Il Bologna brilla infatti anche in attacco. Le tre punte, se fossero in giornata, potrebbero muoversi e completarsi alla perfezione, sfruttare al meglio le azioni di rimessa a loro disposizione e incidere in pieno. Mentre Mounier e Giaccherini sono due ali capaci di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, ripiegare con regolarità e mettere in scena importanti azioni personali, Destro, dopo un avvio negativo, ha ritrovato il feeling con il gol ed è tornato a impensierire le retroguardie avversarie.
Punti deboli: la fascia destra; Taider.
Sulla corsia di destra, il Bologna potrebbe andare in difficoltà. Luca Rossettini, che dovrebbe essere schierato nella posizione di difensore laterale, si trova infatti sul viale del tramonto e, nel corso delle ultime uscite, ha offerto prestazioni al di sotto delle aspettative: malgrado disponga di esperienza, fatica spesso in fase di spinta e, quando puntato con decisione, stenta a rimanere a galla, tende a farsi saltare con regolarità e a concedere troppi spazi. L’altro tallone d’Achille dei felsinei, per lo meno sulla carta, è quel Saphir Taider che, pur correndo molto e risultando discreto in fase di inserimento, non sempre evidenzia un rendimento costante, è poco puntuale in fase di rottura e partecipa alla fase difensiva in maniera sporadica, tanto da offrire qualche varco di troppo e da non fare il filtro richiesto.
Giocatore chiave: Anthony Mounier.
Esterno offensivo rapido e tecnico, in possesso di resistenza, spirito di sacrificio e inclinazione alla fase di ripiegamento, il francese è un giocatore a dir poco utile per l’economia del club romagnolo: qualora entrasse bene in partita e non perdesse di lucidità, potrebbe costituire l’arma in più a disposizione di Donadoni, impossessarsi della fascia di competenza e imprimere la propria griffe sull’incontro.