Il Milan ieri è piaciuto a metà e non è riuscito a portare in porto una vittoria nonostante si fosse trovato due volte in vantaggio. L’ampio margine di vantaggio dell’Empoli sui rossoneri in quanto possesso palla, fa capire però quale sia stata la squadra che ha giocato di più a pallone. Il Diavolo ha costruito poco ed ancora una volta è mancato quel cambio di passo, quell’invenzione che un centrocampo più brillante potrebbe offrire. I due mediani rossoneri sono stati poco in partita. Riccardo Montolivo ha cominciato bene, ma poi, come spesso gli accade è andato pian piano spegnendosi. Andrea Bertolacci, invece, è stato protagonista di una gara davvero anonima.
La sua presenza in campo è stata giustificata da qualche fallo a metà campo e da poco altro. Zero spunti, nessun cambio di passo, pochissima qualità. Una di quelle partite in cui il tifoso si chiede quale fosse il motivo di lasciare Kucka in panchina, nonostante il buono stato di forma dello slovacco nelle ultime gare. La cosa più preoccupante è che questo anonimato di Bertolacci sta diventando sempre di più un triste anonimato. Ieri sera la sua prestazione è stata peggiore rispetto alle ultime in cui c’erano stati piccoli segnali di ripresa, ma in realtà anche contro la Fiorentina, in mezzo ad una buona prova complessiva della squadra, lui era stato uno dei meno positivi.
In generale, quando siamo ormai entrati nella seconda parte della stagione, Bertolacci sta rendendo ben al di sotto di quelle che potevano essere le aspettative. Aspettative sicuramente gonfiate ancora di più dall’esagerato costo complessivo del suo cartellino, di cui non gliene si può fare una colpa, ma il suo rendimento resta deludente e poco incisivo. Certamente non è stato aiutato dall’infortunio muscolare (che lo ha tenuto fuori dal campo per circa un mese) arrivato nel momento migliore di forma della sua stagione, ma negli ultimi due mesi ha giocato tantissimo, quasi sempre da titolare, è non è comunque riuscito a lasciare il segno.