La salvezza si costruisce tra le mura amiche. E’ una delle tante leggi che governano il calcio delle “provinciali”. Deve saperlo molto bene anche il Frosinone, prossimo avversario del Milan: dei 14 punti conquistati in classifica dai ciociari, infatti, soltanto uno è stato raccolto lontano dal Matusa. Un piccolo avvertimento, dunque, per la banda Mihajlovic, che dopo i passi falsi contro Carpi e Verona è chiamata a riscattarsi nell’ultima partita del 2015. Una trasferta che presenta molteplici insidie, visto che il Milan sarà reduce dalla gara di Coppa Italia a Genova contro la Sampdoria, ma ancor di più per il rendimento della banda di Stellone tra le mura amiche.
Al Matusa, infatti, parafrasando Daniel Ciofani, il Frosinone è tanta roba. In termini di intensità, ritmo, aggressività e cattiveria: traspare una squadra consapevole dei propri mezzi quando viene abbracciata dal proprio pubblico. Una consapevolezza che viene, invece, tremendamente a mancare quando i Leoni Gialloblù escono dal proprio recinto. Non tanto in termini di assetto e di gioco, tra casa e trasferta non c’è poi tutta questa differenza in termini di numeri, quanto dal punto di vista della convinzione. Concetto ben esemplificato da un dato statistico: in trasferta il Frosinone vince soltanto il 57% dei dribbling contro il 65% in casa. Ad attendere il Milan domenica sera, ci sarà dunque un Frosinone propositivo e agguerrito, come certifica il dato relativo ai palloni recuperati: 399 in casa, contro i 364 in trasferta. Un Frosinone, ça va sans dire, che sarà anche più preciso in termini di passaggi: 149 è il numero di palloni persi in casa, contro i 179 fuori casa.
Numeri che testimoniano il differente approccio psicologico degli uomini di Stellone tra le gare giocate in casa e quelle disputate in trasferta. Numeri e analisi che devono accompagnare anche il Milan di ritorno da Genova. Sperando che anche il Diavolo ritrovi la giusta motivazione e il giusto “affiatamento” tremendamente mancati in questa prima parte di stagione.