Due punti in due partite contro Carpi e Verona non sono certo quello che si aspettava, così, Mihajlovic, al termine della sfida con i gialloblu, non le ha mandate a dire e si è scagliato contro gli arbitri. Le due sfide, in effetti, hanno visto i direttori di gara commettere errori che hanno effettivamente penalizzato il Milan, tuttavia non si può certo affermare che la situazione rossonera sia imputabile, esclusivamente, alle sviste arbitrali. Di questo avviso, tra l’altro, anche la società, che ha evitato di esprimersi sulle recriminazioni del serbo.
Stando a quello che scrive questa mattina Tuttosport, in via Aldo Rossi non ci sarebbe la volontà di criticare apertamente la classe arbitrale offrendo una sorta di “giustificazione” per le scialbe prestazioni e la classifica deficitaria. Le sviste sono, probabilmente, solo la punta di un iceberg molto più grande e non così sommerso: il gioco latita, ormai, da settembre, la manovra non è mai fluida ed i giocatori sembrano mancare di personalità. Appare chiaro, quindi, che così non si può minimamente pensare di raggiungere la Champions League.
Mihajlovic, com’è giusto che sia per un allenatore, è visto come il principale, anche se non unico, artefice di questa “Caporetto” rossonera. La necessità di dare una svolta alla stagione appare, ormai, evidente a tutti ma il tempo inizia a scarseggiare. Le prossime due sfide, Sampdoria in Coppa e Frosinone in Campionato, saranno decisive anche per la panchina del serbo: in caso di sconfitta un cambio di guida tecnica sarebbe inevitabile con Mauro Tassotti pronto a traghettare i rossoneri fino al termine della stagione.
This post was last modified on 15 Dicembre 2015 - 10:54