Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.
No, Diavolo, stavolta non ci casco. Non è che sei hai fatto – come piace tanto a noi citarle – due vittorie in cinque gare (8 punti su 15) contro Samp e Frosinone nel segmentino di campionato che andava dall’ultima sosta della Nazionale (21 novembre) ad oggi, adesso che hai vinto in trasferta dopo un secolo puoi iniziare a pavoneggiarti semplicemente perché stai facendo il tuo elementare dovere. Ma quello che si aspettano i tifosi, quello che si aspetta la società ma soprattutto quello che si aspetta Sinisa Mihajlovic, è che questa squadra tiri veramente fuori quel carattere e quella grinta messa in campo nella ripresa di Frosinone. Quello è il Milan che sogniamo sempre.
Il miele intorno all’ambiente rossonero è dannatamente umorale. Se la squadra si mette a seguire le onde mediatiche sulle quali viaggia da sempre una squadra come il Milan, naturalmente il rendimento di questi cala. Dovremmo tutti permettere a tutti di sbagliare, di avere tempo, di guadagnarsi quel misero spazio che permette il movimento, anche sbagliato. Ma almeno tentato e portato a termine fino alla fine. Non mi fido, dunque, a credere che questa squadra sia magicamente guarita dopo i mali incurabili contro Carpi e Verona, anche perché il primo tempo della partita di Frosinone rimane comunque espressione del brutto, lento e compassato Milan firmato Mihajlovic, abituati spesso a vederlo in azione. Quella squadra che viaggia sempre al minimo e non riesce mai a cambiare passo, a dare la sterzata decisiva nei momenti chiave di una partita. La società conosce bene questo difetto strutturale e sta provando a dare una svolta a questo problema attraverso qualche movimento di mercato nella zona centrale del campo. Ma tempo al tempo.
Mihajlovic il panettone finalmente lo mangerà. E non gliene vogliano gli avvoltoi che lo avevano già dato per morto. Sinisa non molla, al Diavolo che non molla. Non mi è mai piaciuto a pelle, ma ora deve uscire tutto il sergente di ferro che è in lui. A partire dalle conferenza stampa, sia chiaro.
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This post was last modified on 22 Dicembre 2015 - 10:41